Perchè? I momenti che ci hanno portato a fare tutto ciò! STORIA 3/6 – OLIMPIA

OLIMPIA:

Naturalmente con l’Inverno non riceviamo richieste, ma come inizia la primavera del 2016 riceviamo la chiamata dell’unione ciechi per sapere se siamo ancora disponibili. Ovviamente la risposta è affermativa e ci danno i contatti di Olimpia.

Olimpia è una mamma che, come Divio, sta subendo i danni di una malattia degenerativa che attualmente limita le sue capacità visive. La accompagneremo in due diverse passeggiate.

Ci accordiamo per un pomeriggio settimanale di primavera, organizzarci non è facile per via degli impegni nostri e di Olimpia, ma ce la facciamo.

Ci vediamo in città, il meteo non è perfetto e Olimpia si presenta in jeans. Per di più, come partiamo, Cassandra cade con la sua bici, ma integerrima si rialza, nonostante i graffi, e riparte. Insomma ci sono tutti i presupposti per non poter fare un lungo giro. Difatti andiamo lungo l’argine, ma il cielo non ci convince.

Ma è Olimpia, e la sua volontà, che ci trattengono a non rinunciare da subito.

Ci racconta chi è, ci spiega le attività nella vita quotidiana e presso l’unione ciechi e ci racconta come sta vivendo questo momento della sua vita. Non vuole mollare, non lascia che sia la malattia a condizionare il suo stato d’animo e le sue giornate. Ma quel che ci fa capire davvero chi è Olimpia sono le richieste di pedalare sempre più veloce. Vi è carica, ma anche sfogo, nell’energia che imprime al tandem. Come Filippo, vuole sentire l’aria sul volto!

Non pioverà, ma non possiamo rischiare e accorciamo la pedalata per rientrare in città molto presto. Allora promettiamo di organizzare una seconda pedalata molto presto.

In questo frangente di tempo succedono due cose:

  • Io e Cassandra capiamo che da soli non possiamo gestire le richieste per la mancanza di tempo e quindi che l’idea migliore sia rendere indipendente l’unione ciechi di Piacenza con dei tandem loro;
  • Conosciamo Rosita e la sua bellissima famiglia che ci darà l’input per capire come raccogliere i fondi necessari.

Ci riorganizziamo con Olimpia, stavolta Cassandra non può esserci, ma con me e Olimpia avremo la scorta della figlia di Olimpia ed, inoltre, di Rosita, il marito Tano e la figlia più piccola.

Stavolta possiamo permetterci un giro più lungo e dalla città seguiamo la ciclabile che ci porta a Gossolengo. Anche in questo caso Olimpia è carica come una bomba e non vede l’ora di correre. Non le basta pedalare per una passeggiata tranquilla. Vuole arrivare al momento dell’aperitivo il più velocemente possibile… Sarà un buon pomeriggio e Olimpia stessa, saputa la nostra volontà di come modificare la nostra disponibilità, ci incoraggia a incominciare, assimilo da lei la forza che la caratterizza! Olimpia è una mamma tosta! Sarà presente in ogni momento importante del progetto, dalle prime serate alle donazioni.

E’ così che inizia davvero il progetto : IL TANDEM VOLANTE e la carica di Filippo e la determinazione di Olimpia ci insegnano come e cosa fare!

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