Un po’ di sport.. per puro caso… (le nostre gare o qualcosa di simile…)

Io e Cassandra non siamo agonisti ,lo ripetiamo sempre. Non sappiamo neanche come abbiamo fatto a finire la Volterra trail a marzo, ma immagino che l’influenza psicologica abbia giocato in modo favorevole per l’esito ottenuto. L’atmosfera toscana era amichevole e solidale e ci ha dato, ogni km, un sorriso e la carica per concludere il trail. Abbiamo conosciuto persone fantastiche che hanno tifato per noi e da allora, ogni giorno sulla nostra pagina fb non risparmiano un commento simpatico ad ogni nostro post.

In una cosa siamo bravissimi, pedalare da un bar all’altro! Questa è la nostra forma di allenamento…

Eppure quest’anno ci siamo ritrovati a iscriverci a 4 manifestazioni, 3 trail e una granfondo. La volterra trail per curiosità e, una volta conclusa, ci siam fatti prendere la mano e abbiamo provato a giugno la Dolomiti trail, una forma curiosa, non vi è una data per una partenza collettiva, si parte quando si vuole al ritmo che si vuole. L’Importante è partire da un infopoint dove ti affidano una collana col bellissimo logo del ciclista, seguire la traccia e passare dai punti (rifugi) obbligatori dove viene affidata una perlina da aggiungere alla collana, a dimostrazione dell’avvenuto passaggio. Concluso l’anello si ottiene il premio ambito, una statua fatta artigianalmente, a dimostrazione della conclusa prova. Il tutto nella bellissima cornice della val Comelico.

Il gruppo con cui usciamo la domenica (Le Panare – VIVO Sport) è una allegra combriccola di matti che ha scoperto la mountain bike da pochi anni, ha deciso quest’anno di iscriversi alla prima gara per molti di loro, non sappiamo bene come, ma la scelta è ricaduta sulla sudtirol dolomiti superbike. La gara ha due percorsi, uno da 60 km, che è quello che abbiamo scelto anche noi, e l’altro da 113 scelto dai più temerari del gruppo.

Raggiungiamo Villabassa 2 giorni prima e ne approfittiamo per visitare il bellissimo lago di breis e camminare alle tre cime di Lavaredo, ma neanche il tempo di abituarci al paradiso che ci circonda che arriva la mattina della gara. Inutile dire che il tandem attira gli sguardi di tutti, nonostante stavolta non siamo l’unico tandem, ma ne sono presenti altri 2. Si parte e velocemente arriva la prima salita. I nostri compagni ci staccano subito e il nostro ritmo rallenta inesorabilmente, come sempre… Ma finisce velocemente e all’inizio della discesa non poteva mancare, come la nuvola di fantozzi, un qualche guaio… qualcosa provoca la caduta della catena di collegamento tra il movimento centrale mio e di Cassandra, bloccandoci e, di conseguenza, rallentando il passaggio di un campione che deve arrivare prima di 10 secondi rispetto l’amico del cuore e ci bestemmia dietro per averlo rallentato… povero frustrato… Comunque non è una posizione comoda per controllare quindi rimetto su la catena e ripartiamo senza verificare il problema. Tanto siamo in discesa e neanche 5 minuti dopo troviamo la strada bloccata per un passaggio “difficile” che come un imbuto blocca il passaggio dei tanti biker creando più traffico che in autostrada, stiamo fermi quasi 10 minuti in attesa di passare questo punto che in realtà si rivela semplice se non fosse così pieno di persone. Finalmente arriviamo al primo ristoro dove raggiungiamo alcuni nostri compagni di squadra. Senza perder tempo Cassie va al ristoro e io verifico il danno, si è spanata una delle viti che tiene ferma l’eccentrica che, naturalmente, si sposta e permette troppo gioco alla catena, stringo la seconda un po’ di più sperando regga… non possiamo fare altro per ora… mentre riparavo il danno i compagni sono ripartiti e quindi siamo di nuovo io e Cassandra contro tutti. Inizia una parte particolarmente pianeggiante e riusciamo a prendere un buon ritmo, poco prima del ristoro successivo riusciamo a raggiungere i nostri soci e da lì proseguiamo assieme verso la seconda salita. Abbiamo un buon ritmo e riusciamo a recuperare un po’ di posizioni. Ma è alla discesa che diamo il meglio di noi. Mentre Cassie inizia a pregare, butto giù il tandem per questa comoda discesa a velocità vertiginose, penso che alcuni biker abbiano appeso la bici al chiodo dopo esser stati sorpassati dal tandem con tanta sfrontatezza, ma il sentiero è comodo e per la prima volta il freno posteriore non cede subito. Quando finisce la discesa continuiamo a tenere il ritmo alto, ormai mancano pochi chilometri al traguardo e possiamo permetterci di sfogare un po’ più di energie. Non ci siamo accorti di come abbiamo concluso velocemente la gara. Al traguardo festeggiamo con tutti gli amici e aspettiamo i ragazzi della lunga, col pensiero che quasi quasi il prossimo anno potremmo provarla anche noi. Quando arrivano scopriamo che il padre di Cassandra ha fatto quasi tutti i 113 km senza il cambio posteriore… quindi praticamente ha pedalato con una monomarcia… Potenza allo stato puro!

Il mondo agonistico delle granfondo non fa breccia nel nostro cuore, ma se serve per stare assieme ai nostri amici, beh allora ci metteremo in gioco nuovamente volentieri in questo campo e poi è stata l’occasione di conoscere gli altri equipaggi tandem.

Ma questo scritto è l’occasione per ringraziare chi ogni giorno è vicino a noi, alle nostre avventure e al nostro progetto, per cui:

Grazie Mauro Iolli,

Grazie Gianni Giammarrusti,

Grazie Gigi “Turbo” Poggioli,

Grazie Mariarosa Calamari,

Grazie Sandro Chiaravallotti,

Grazie Sandro Segalini,

Grazie Lorenzo Inge,

Grazie Marco Corbellini,

Grazie Mauro Mereu.

GRAZIE PANARE!!!

E soprattutto… Ciao Roberto!

Purtroppo , nonostante l’esperienza a inizio Luglio alla dolomiti superbike, il mese passa con troppi impegni e praticamente zero allenamento che ci fanno arrivare alla data della TRACK 6000 completamente impreparati. Per di più sbaglio completamente strategia e carico troppo il tandem con tenda e attrezzatura per la notte. Cassandra non si sente pronta, ma si mette in gioco ugualmente. Partiamo, ma la prima salita ci giustizia immediatamente. Insistiamo, ci fermiamo una volta, ripartiamo, una seconda, mangiamo e ripartiamo e inesorabilmente.. una terza. Abbiamo appena percorso 20 chilometri, e nonostante Cassandra non voglia darmi una delusione, con calma capiamo che non ci stiamo divertendo affatto e che, quindi, non vale la pena. Se non sorridi nel fare una cosa, non farla… non vale la pena…

Torniamo in paese, buchiamo (e Cassie ne approfitta per fare un pisolino) , pranziamo alla grande e ci prepariamo alla salita che ci riporti all’auto. Anche in questa siamo costretti a rifermarci un paio di volte. Cassandra riesce anche a fare un altro pisolino… poi,finalmente… smontiamo tutto, carichiamo e torniamo a casa… dove ci aspetta un temporale e un’ottima pizza… Il giorno dopo scopriamo che alcuni partecipanti avevano dato per scontato il nostro ritiro, il fuoco del riscatto si infiamma nei nostri animi e siamo già in sella ad allenarci sperando di incontrarli alla RE-Trail!!!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *