Il nostro: AMATRICE SOCIAL TRAIL

Non è assolutamente facile raccontare di un viaggio straordinario avvenuto dentro al cuore di 16 persone prima ancora che sulla strada, ma ci proverò.

Il primo venerdì di Giugno 2018 Io e Cassandra eravamo sul pubblico passeggio di Piacenza assieme agli amici dell AVIS e di Radio Sound e la Palestra Leclub in attesa dell’arrivo del gruppo di ciclisti partiti da Alessandria, non sapevamo ancora chi erano e se ci saremmo trovati bene a pedalare in gruppo, abituati a pedalare solo io e lei sul nostro tandem.

Ma già al primo contatto al loro arrivo abbiamo intuito due cose: l’eterogeneità che componeva il gruppo e la bella pazzia che brillava dentro ognuno di loro. Non si sarebbe riuscito a creare un gruppo così diverso eppure così eccezionale neanche provandoci! Il bello del caos e del caso.

Ci ritroviamo quindi a esser composti dal giovane che si sta laureando, al ragazzo non vedente appena laureato, a due trentenni, qualche quarantenne fino al settantenne dal motore bosh al posto delle gambe…

3 donne e 9 uomini, 2 tandem e 8 diverse bici, partono il sabato da Piacenza direzione S.Polo. Rispetto la traccia che segue tratti sterrati e qualche guado dirottiamo su strade secondarie su asfalto sino ad arrivare a Fidenza a pranzo presso il locale (scopriremo solo dopo per caso) del fratello di Gene Gnocchi. Scopriamo così che tutti siamo accomunati dalla stessa passione: pedalare da un osteria all’altra!

Ripartiamo così appesantiti che i pedali si abbassano per gravità e non per forza muscolare… ma riusciamo ad arrivare ad un orario decente a S.Polo dove ci aspetta l’AVIS locale con tanto di arco e aperitivo a base di parmigiano e aceto balsamico invecchiato 25 anni!!! Ma la sorpresa più bella sarà conoscere il presidente avis di un paese vicino di soli 19 anni!

Una dormita sulle mitiche brandine della protezione civile e siamo pronti a ripartire su quella che sarà probabilmente ricordata come la tappa più dura. Un problema tecnico ferma una bicicletta e ci costringe a cambiare pilota al tandem di Davide (il ragazzo non vedente), il problema si rivelerà in futuro l’inizio di una coppiata tra Davide e Angelo perfetta, duratura, paterna! Da S.Polo ripartiamo destinazione Silla. La strada punterà sempre a salire e non mancherà qualche guaio tecnico ad una sola singola costante bicicletta… ma questa è un’altra storia… Qualche pausa di troppo ai bar ci attarda e l’ora di pranzo arriva veloce portandoci ad una trattoria da camionisti lungo l’ultima grossa statale che percorreremo prima di iniziare le vere e proprie salite del percorso di oggi. Dopo il pranzo e l’ennesima foratura da riparare riusciamo a ripartire. Si sale, si arriva in alto, si attraversano scorci bellissimi, per poi fare pochi minuti di discesa ed arrivare a Pavullo, dove ci attende un fresco gelato prima della salita più ardua.

Montese non arriva mai, la salita è costante e continua per chilometri, ci aspettiamo tra di noi ad ogni pausa fino a giungere a questo stra”benedetto” paesino di Montese che ormai è buio e son passate le 21. A porretta l’Avis locale c aspetta già da un po’. Accendiamo i faretti, indossiamo i kway e ci lanciamo in discesa, finalmente… alcuni  son più veloci,noi col tandem ci attardiamo un po’, ma assieme ad Anna Maria, la nostra lentezza diventa la nostra arma vincente, poiché leggiamo bene i segnali stradali e arriviamo a destinazione. Il resto del gruppo a un bivio ha sbagliato e arriverà quasi 45 minuti dopo. Sono già le 23 e la pazienza degli amici di Porretta si dimostra infinita. Doccia, pasto e 4 chiacchere. Gli ospitanti ci salutano, lasciandoci riposare presso la loro struttura che l’orologio indica l’1 passata. Ma finalmente ci godiamo il meritato riposo.

E’ lunedì 4 Giugno, il sole ci saluta mentre ci prepariamo. A Porretta è presente un negozio di bici e decidiamo di mettere in sesto la bici i cui freni si erano bloccati il 1° giorno di viaggio e di capire il problema che affligge la bici del nostro vecchietto, Il Gianpy, che continua a bucare… ma è anche un opportunità per acquistare due caschi da donare al nostro mitico Gaetano, videomaker del gruppo e appoggio logistico, che ci segue un po’ in bici e un po’ in furgone coi capelli al vento e un altro per Davide che sta proseguendo con indosso un casco rotto… Nel primo caso il destino ci rivelerà la grande saggezza di questa scelta…

Sono quasi le 11 quando riusciamo a salutare Porretta salendo lungo questa vallata incantata il cui tempo sembra si sia fermato. Proseguiamo per una statale poco trafficata dove passa una linea ferroviaria che probabilmente vedrà passare un treno all’anno. Con Cassandra ci ripromettiamo di tornare a bordo di quel treno un giorno, per tornare a visitare queste vallate. A Pracchia, col passaggio da Emilia A Toscana ci meritiamo una pausa merenda che diventa una pausa pranzo con tanto di firme sulla bandiera AVIS, che Carmelo tira fuori in ogni occasione propizia, da parte di un gruppo di ciclisti austriaci. Salutandoci, ognuno per la sua direzione, ripartiamo in discesa verso Pistoia, veloce foto in centro e via verso Prato, l’arrivo in città è strano, scherziamo con Davide che il prossimo anno affronterà il suo viaggio verso Pechino, dicendogli che è già arrivato. Effettivamente il primo quartiere che ci accoglie è una grande chinatown Italiana dentro la quale veniamo ospitati sotto ogni tetto utile dato che ci sta colpendo un nubifragio di proporzioni epiche. Nell’attesa che smetta controlliamo il meteo che continua a essere negativo per tutta la giornata ed è per questo che i due tandem e l’arzillo gianpy mollano il colpo e in centro a Prato, dopo aver salutato Claudia, la pilota ufficiale del tandem di Davide che deve rientrare per lavoro a casa, saliamo sul furgone per raggiungere la meta. La scelta è importante per arrivare almeno una rappresentanza di noi a Terranuova, dove ci aspettano gli alpini della Val d’Arno che ci ospiteranno per la notte. Non hanno modo di preparare qualcosa per la cena così sapendo che i locali dispongono di una cucina, noi che ci siamo staccati dal gruppo pedalatori ne approfittiamo per iniziare a fare spesa e preparare la cena. Solo col senno di poi ci rendiamo conto che la scelta è stata vincente. Il presidente del gruppo che ci accoglie, Giovanni, è una persona molto anziana e approfitta della nostra presenza per passare una serata in compagnia, diversa e divertente, trova subito feeling con il buon Gianpy. Nel frattempo Cassandra, Davide e Tano predispongono il tutto per la cena, mentre io ho appena il tempo di cambiarmi che ricevo la chiamata di aiuto dei ragazzi che stanno ancora pedalando. Sono già le 21 passate, sono riusciti a superare Firenze, ma AnnaMaria e Angelo sono stanchi e con luci insufficienti, non sono lontani, mezz’ora di furgone e vado a recuperarli. Sulla strada incrocio tre eroi: Carmelo, Antonio e Giuliano che senza batter ciglio e ancora freschi come rose stanno pedalando l’intera tappa alla luce delle frontali. Macchine da guerra per una tappa così lunga.

Sono passate  le 23 e finalmente siamo arrivati tutti a destinazione, docciati e con le gambe sotto il tavolo. Gaetano si dimostra ottimo in tutti i campi in cui lo mettiamo alla prova e ci fa trovare un risotto che è la fine del mondo.

Anche stavolta si va a letto dopo l’1,tutti nelle stanze della sede ANA. Tranne Gaetano che per motivi fisici ogni sera cerca un albergo in zona dove poter riposare comodamente. Non è solo comodità, ma anche lavoro, difatti non dormendo mai molto per abitudine, si alza all’alba e al momento del nostro risveglio, verso le 7, ci abituiamo a sentire le suonerie dei cellulari che segnalano un suo messaggio con il link del video che ha preparato sulla tappa precedente. Inutile dire che i video sono sempre uno spasso!

Colazione, si saluta il buon vecchio Giovanni, presidente della Sezione ANA che ci ha ospitato e si parte.

Destinazione Passignano sul Trasimeno!!! E finalmente un po’ di sterrato come si deve! Gianpy ha deciso di usare nuove calzature… le scarpe si sono guastate da Piacenza e sono attaccate tra loro con le fascette da elettricista… ma per questa tappa ha deciso di calzarle col mignolo del piede di fuori.. numeri mai visti.. risate molte dato che il caro vecchietto, nonostante gli avvisi, si è poi presentato con le gomme lisce e ogni volta che entra nella ghiaia derapa come Vin Diesel in Fast and Furios.

Il gruppo si sta consolidando, ormai ci abituiamo alle stranezze del Gianpy e la formazione del gruppo si consolida con in testa Gianpy che non conosce mai la strada, dietro segue il tandem di Angelo e Davide, coppiata eccezionale, due motori da formula 1. Davide col suo Iphone a volume a tutto spiano segue le indicazioni di googlemaps e riesce straordinariamente a sbagliare sempre strada.. sarà che non la vede… (black umor…). Carmelo fa su e giù dal primo della fila al fondo e avanti e indietro, se potessimo controllare tutti i contakm, risulterebbe che lui ha fatto il doppio dei km di tutti noi. Antonio, il saggio navigatore sta in mezzo e dà la giusta rotta a tutti, quando chi è in testa sbaglia, parte e li va a riprendere, ci riunisce e si riparte. Mi soffermo sulla grandezza della persona di Antonio che ci ha colpito appena conosciuti per una semplice affermazione, bella e profonda nella sua semplicità che ci ha dimostrato tutte le qualità di questo nuovo amico. Alla domanda se aveva famiglia ha risposto, diversamente dal solito, : “sono felicemente sposato!!” . Un piccolo esempio di chi formava questa allegra combriccola.

Mentre Giuliano e AnnaMaria stanno al fianco del nostro tandem, angeli custodi, amici cari. Giuliano, quando necessita o viene provocato, passa da 0 a 100 in un secondo senza il minimo sforzo e senza fare il minimo rumore. Compagno silenzioso e buono. Scopriamo che partecipa ad un bellissimo progetto ingegneristico e sportivo: le waterbike, bici che vanno sull’acqua,ci mostra qualche video,spettacolare. AnnaMaria è una Super Mamma –  Super Ciclista e la accomuna a noi la passione di pedalare da una birreria ad un’altra!

Tra mille bestemmie del Gianpy ogni volta che gli diciamo che abbiamo sbagliato Traccia e far scendere i tandem da un sentiero con l’uso della provvidenziale corda che mi port sempre dietro, finalmente arriviamo a Passignano. I ragazzi dell Avis ci fanno parcheggiare le bici in mezzo alla piazza chiusa al traffico e ci invitano a parlare presso la loro sede. Vedo nei volti di tutti noi guardare a malincuore la birreria vicina senza entrarci… finita la prassi dei convenevoli ci portano presso la palestra che ci ospiterà, quando arriviamo sono appena finiti gli allenamenti della squadra di volley (o basket? Boh…) e la temperatura interna è vicina a quella dei forni crematori. Non ci perdiamo d’animo! Facciamo una bella doccia gelata e Antonio, Carmelo e Giuliano (il fantastico trio di Ironman!!) montano in pochi minuti un condizionatore che trovano nascosto dentro un piccolo magazzino nella saletta che useremo come dormitorio!!!

Arriva finalmente il momento di mettere le gambe sotto il tavolo! Ma all’ingresso il ristoratore ci invita a tornare poco dopo perché è pieno. Il signore che ci guida è effettivamente una guida turistica di Passignano e ne approfitta per illustrarci il lago della bella Passignano. Finalmente è il nostro momento, ma è chiaro che il ristoratore non sa con chi ha a che fare dato che ci propone o solo affettati o solo un piatto di pasta. Manca poco alla rivolta, ma riusciamo a saziarci ugualmente anche se rimarrà una nota negativa come ricordo. Finalmente si va a nanna a un orario accettabile.. strano ma vero… Ci diciamo tutti buonanotte, un ultimo occhio ai cellulari sapendo che al nostro risveglio risplenderà il numero 1 di un messaggio ricevuto: il video di Tano.

Partenza con calma oggi. Ricca colazione! Tappa cortissima oggi, di scarico. Dobbiamo solo arrivare a Perugia. Se non fosse che… per fare quei 30 km… dobbiamo superare elevazioni da Himalaya… A ogni salita si sentono le esclamazioni del Gianpy.. poi arriviamo alle porte della città.. e c’è ancora salita… poi arriviamo in centro e ci sono scalini da salire… alla faccia della giornata di riposo,a momenti mi tocca tirare fuori la corda per tirare su il tandem, anche davanti l’ostello. Eh già.. oggi si dorme comodi.. in Ostello… ricchissimo pranzo poi tutti in lavanderia a lavare un po’ di abiti. Io ne approfitto per preparare i due tandem alle ultime due tappe che ci vedranno percorrere molto sterrato,  purtroppo le ruote posteriori dei tandem sono soggetti a rapida usura, specie se tassellati e usati su asfalto. E poi le catene subiscono forze maggiori e la loro manutenzione è obbligatoria. Nel frattempo Davide prende sottobraccio Cassandra e approfitta della mia assenza.. si fa portare dal barbiere, si fa b bello che poi il sabato è il compleanno della ragazza .. poi la coppietta di scalmanati trova un localino dove aperitivare che infine scegliamo essere il luogo anche della nostra cena! In serata siamo nuovamente tutti assieme, anzi siamo ancor di più perche si aggiungono a noi tre mitici toscanacci!!

Il Feo che abbiamo già conosciuto alla Volterra Trail, il nostro gigante buono. Praticamente un cuore che cammina. Sempre sorridente, il caterpillar dei ciclisti. In poche parole… Una persona straordinaria con un unico difetto: Russa! Moltissimo!  Assieme a lui due nuovi amici liguri: Loris, un padre innamorato delle proprie figlie e Luca, gran pedalatore e che ha aiutato l’iniziativa organizzando una sessione di allenamento su cycling indoor (spin bike ragazzi..alla fine sono spin bike…) presso la sua palestra.

Il piccolo enoristorante lo riempiamo solo noi e si da il via alle danze! Una serata di goliarda d’alto livello!

La mattina dopo Gaetano si fa trovare davanti l’ostello col furgone, rischiando dalle 16 alle 20 multe per essere passato in centro… carichiamo il mezzo, ormai nessuno tiene attaccate le borse alla bici, a differenza dei primi giorni che, invece, tentavano di dare un immagine di noi più eroica. Per la colazione ci raggiungono altri 3 nuovi componenti: Sara, Guido e Barbara. Sara e Guido ci eravamo già intravisti alla Volterra Trail, una bella coppia che , scopriremo dopo, ha la particolarità di essere un po’ smemorata… ma il piacere di averli con noi è grande quando capiamo che Sarà ha scelto di stare con noi per festeggiare il suo compleanno, dando quindi più valore alla loro presenza. Guido sarà il pilota tandem per Davide in questa giornata, come da accordi precedenti il viaggio. Poco dopo la partenza ,superata Assisi, ci sta tutta una fermata in birreria.. sono appena le 10.30… finita la pausa, che si trasformerà involontariamente nel nostro pranzo, prendiamo la ciclabile Assisi – Spoleto, è una bella via ciclabile lontana dal traffico e tutta in pianura. Una piacevole passeggiata di una 60 di km. Giuliano sono giorni che non ha il coraggio di chiederci di poter provare il tandem, approfittiamo di una battuta per capire questa sua intenzione e ci scambiamo i ruoli. Per la seconda volta Cassandra se ne va con un altro ragazzo… sarà mica un modo di dirmi che stare 24 ore su 24 assieme per giorni la stressa un po’? Eheheh… Mentre li vedo pedalare assieme mi immagino già il futuro.. probabilmente è appena nato un altro tandemista. Io invece ne approfitto per fare qualche km su una bici normale.. è sempre una strana sensazione non aver più una coda dopo di te.. per di più.. la ruota posteriore della bici di Giuliano è mezza sgonfia per un chiodo e pedalo ballando la macarena… Quasi a Spoleto, non perdiamo l’occasione di fare un guado, non era necessario, ma era li.. come si faceva a dirgli di no?

Arriviamo a Spoleto abbastanza presto e non si può dir di no a una birretta vicino al centro, prendiamo d’assalto un bar e ci reidratiamo come correttamente consigliano tutti i medici. La giornata è davvero calda, per fortuna che siamo già a destinazione. Mentre Tano va verso il furgone per aiutare nella logistica Sara e Guido, un automobilista apre la portiera senza guardare e lo fa cadere.. provvidenziale la presenza del casco… purtroppo non ne esce indenne, ma quel giorno denuncia solo un dolorino al fianco…

Troviamo ospitalità grazie ai ragazzi del gruppo  MTB SPOLETO-NORCIA e all’assessore allo sport di Spoleto. Siamo ospiti presso il campo sportivo di Atletica. Doccia, sistemiamo due cose e passeggiata in centro per aperitivo. In centro ci raggiunge Walter, il ragazzo che ci ha trovato ospitalità e che organizza la granfondo Spoleto – Norcia, provvidenziale diventa il suo incontro perché ci avvisa come percorrere la famosa ciclabile Spoleto – Norcia (un ex ferrovia riqualificata, ufficialmente ancora chiusa) e che la traccia che vogliamo seguire dopo Norcia per Amatrice non è percorribile, saremmo finiti ad un tunnel chiuso che ci avrebbe costretti a tornare indietro allungando di molti chilometri la strada.

All’ inizio Carmelo non è convinto delle indicazioni ricevute, avendo avuto conferme dai ragazzi di Amatrice che la sua traccia era percorribile, questo però avveniva mesi prima, la situazione è cambiata e infine a cena  riceve conferma anche da Amatrice che la strada è chiusa. Non è un grosso problema, ci aspetterà una salita verso la cima di un passo e qualche km in più, ma le energie nel gruppo, invece di diminuire per la stanchezza fisica, sono aumentate all’idea di essere ormai al punto finale e avendo maturato km dopo km l’importanza di ciò che stiamo facendo.

Piove. Sul tandem di Davide torna il pilotaggio di Angelo per meglio organizzare alcuni spostamenti logistici. Gaetano è eroicamente in sella, si tiene vistosamente il fianco e senza esser medici non ci vuole molto a capire che una costola è rotta… Partiamo e salutiamo spoleto, nonostante il cielo grigio siamo carichi all’idea di fare questo famoso percorso che inizia subito in salita, mai troppo pendente, ma iniziare la giornata in salita non è il mio più grande sogno.. Piccola pausa ed ecco che arriva la foratura puntuale, questa volta è il tandem di Davide. Ripartiamo e dopo poco siamo davanti al primo dei cancelli che chiudono le gallerie. Siamo tutti emozionati, intanto perché non sarebbe lecito entrare, poi perché le gallerie sono lunghe oltre il chilometro e pedaleremo alla luce dei faretti, riusciamo a sollevare le inferiate e passare noi, le bici e i tandem, l’avventura ha inizio. Solo per Davide è tutto normale… (pessimo black humor instauratosi tra me e Davide che so mi perdonerà le battutacce, ti voglio bene Davide…)  Pipistrelli svolazzano disturbati dal nostro passaggio e ci anticipano verso l’uscita, alla terza galleria io e Antonio teniamo sollevati l’ultimo cancello per permettere a tutti di passare. Ma Carmelo e Gianpy è troppo tempo che li aspettiamo, quando stiamo pensando di ritornare indietro per vedere se è successo qualcosa finalmente arrivano, carmelo ride come un pazzo e Gianpy ha sempre i suoi mignoli di fuori. Alla fine Carmelo ci racconta che ha dovuto acchiapparlo e portarlo giù perché tentava di prendere un paio di pipistrelli da portarsi a casa contro le zanzare di Asti.. già ce lo immaginavamo per tre giorni ad Amatrice con i pipistrelli appesi al braccio…

Le gallerie finiscono e con loro la discesa. A un certo punto alcuni chilometri della ciclabile sono interrotti per frana e dobbiamo proseguire su statale, la pioggia scroscia abbondante e troviamo riparo in un piccolo bar poco prima del punto dove ricomincia la ciclabile su sterrato. Il bar nasconde un negozio di prodotti tipici, è un peccato dover salutare senza portar via prosciutti interi… Finalmente spiove un po’. Siamo su sterrato, lontani dal traffico della statale. Il tandem d Davide viene nuovamente pilotato da Angelo. Tra i due si è instaurare un rapporto bellissimo. In un passaggio Angelo si ferma e chiede a Davide di scendere per fare una telefonata (cosa strana dato che tra i due è Davide la cabina telefonica…) Davide fa per scendere e si ritrova nell’acqua fino ai polpacci!!! Ecco la realtà dei fatti. Sfociamo tutti in una risata collettiva pazzesca mentre Davide ride e bestemmia contemporaneamente. Angelo zitto zitto si è vendicato delle ore a pedalare e sentire le sue telefonate. Ripartiamo e verso le 13 ormai inoltrate giungiamo a Norcia. Iniziano a vedersi le profonde cicatrici del terremoto del 2016, ma la gente che resiste è spettacolare. Ci ospitano due giovani ragazzi nella loro trattoria e naturalmente da quello che doveva essere un panino veloce, diventa invece un fiume di pasta all’amatriciana, vino e birra… con questo gruppo diventa festa immediatamente e la gente si ferma a consumare qualcosa per entrare nel vivo della festosa giostra che componiamo.

Prima di ripartire scegliamo di fare un passaggio in centro per bere un caffè, il paese è quasi ridotto all’abbandono data l’inagibilità di molti edifici. Ma qualcosa aleggia chiaramente nell’aria, un idea di silenziosa resistenza. Abbiamo come l’impressione che tornerà la gente a camminare per questi vicoli. Norcia risorgerà.

Il cielo è sereno ora, alcuni scrutano l’orizzonte e osservano il ferito Monte Vettore. Ma lo sguardo poi volge alla sfida più grande. Risalire tutta la strada provinciale 476! Non ci sono forti pendenze, ma è una lunga salita interminabile. Raggiunta la cima ci ricompattiamo tutti. Davide mi è vicino e gli descrivo il panorama, conosce la zona, vi è cresciuto. Ad un tratto si gira e mi sussurra : “sai..è praticamente l’ultimo ricordo visivo che ho” Mi paralizza, anche Cassandra ha sentito e la sento che si è irrigidita sul tandem. Realizzo in pochi secondi le emozioni che può aver provato Davide, come dei flash back riosservo a ritroso le molte immagini di lui sul tandem che con molto impegno siamo riusciti a procurargli col nostro progetto e che lo vedrà protagonista il prossimo anno. Ma soprattutto realizzo che in serata dopo cena ci saluterà e che il viaggio è finito e l’avventura con lui e la sua autoironia e tutto il gruppo sta per terminare. Non riesco a dirgli molto, sono bloccato, solo un semplice “ mi mancherai” , lo abbraccio e scendono le lacrime a me, lui e Cassandra…

Basta coi sentimentalismi, si riparte e dopo tutta la salita fatta uno si aspetta la discesa, col cavolo… fino a dopo il paese di Cività seguiamo un falso piano che sembra discesa invece è salita, pura salita. Giuliano ci sorpassa un’altra volta e cresce la voglia di infilargli qualcosa tra le ruote per non farci sorpassare, almeno una volta, una volta sola… ma non si può. Ci viene incontro e finalmente conosciamo di persona Giorgio, il ragazzo di Avis Amatrice che da mesi io e Carmelo tartassiamo di domande e richieste. Eccolo qua in carne e ossa che ci promette a pochi chilometri il ristoro di un bar, ma  soprattutto la discesa!!!

Giungiamo a Cittàreale, sarebbe già stata una supertappa per molti di noi,ma non è finita.Ora si segue la SS4 , poi all’ uscita il cartello che indica la deviazione per Amatrice! Si sale! Cala il silenzio tra di noi. Giungiamo alle porte del paese e vi è un murales che ci attira e a cui non possiamo dire di no per una foto, l’unica che faremo del paese (oltre a quella che ho fatto io al monumento dedicato ai cani da soccorso, presente in centro ad Amatrice). Il murales è una frase che recita : AMATRICEAMALA !!! E’ qui che la gravità della ferita di Tano si mostra per tutta la sua importanza e che ancor più rende la figura di Gaetano coraggiosa e audace! Si piega per far la foto e rimane bloccato col costato. Nonostante tutto fa la foto, riprende la bici e con noi sale l’ultima rampa per attraversare il corso del paese…

Tutto è stato ridotto a cumuli di sassi… non vedendo scheletri di case aperte ti sembra semplicemetne di passare vicino a una cava… invece quei sassi erano muri.. quei muri erano case… non è rimasto nulla…

Il viaggio è finito. La destinazione raggiunta, ma le emozioni non sono finite.

La serata prosegue dopo una bella doccia con un ricco aperitivo presso il  centro commerciale ricostruito nel paese,molti si chiederanno perché un centro commerciale, il motivo è fondamentale. Dare immediatamente un punto di aggregazione alla popolazione. Giorgio ci spiega i problemi derivanti da una cattiva gestione dell’emergenza e le varie assurdità e storie che circondano il dramma del terremoto… Come a norcia abbiamo la sensazione della voglia di ricominciare di molti, ma la differenza sarà comunque profonda. Amatrice sarà un nuovo paese che ricomincerà da zero…

Il giorno dopo non manca il gran pranzo a base di Amatriciana mentre attendiamo l’arrivo del coro CAI di Piacenza che con un suo concerto chiuderà il nostro viaggio. Da parte loro arrivano foto di ristori piuttosto importanti in tutti gli autogrill di mezza Italia…

Poi eccoli. Tutti pronti sotto il tetto del centro commerciale. Noi e la gente del posto a osservarli, ascoltarli cantar storie di montagna che ben si mischiano coi territori che ci circondano. Ogni nota è un emozione. Per me e Cassandra ogni nota è un rivivere un chilometro percorso. Le note conquistano una piccola bimba che appena cammina e sfugge ai genitori, passa sotto le gambe di Mirko, un gigante buono del coro, ed arriva davanti a Corrado, il direttore del coro. La bimba è affascinata dalle voci. Corrado la prende in braccio e le fa dirigere le ultime note. L’emozionante gesto che conclude questa fusione tra il popolo di Amatrice e noi.  Come finisce il loro canto finisce davvero il nostro viaggio. Scappano lacrime, non si risparmiano abbracci tra di noi.

Io, Cassandra e Gaetano dobbiamo già rientrare, ma forse è quasi una fuga pur di non pensarci più, pur di togliere il dente e anche il dolore del fatto che questi giorni sono stati troppo belli per smettere di viverli.

Con tutti una promessa. I Social Trail continueranno! Ogni anno con una destinazione diversa, ogni anno per aiutare nuovi amici!

Cassandra Poggioli & Diego Guerriero

5 pensieri riguardo “Il nostro: AMATRICE SOCIAL TRAIL”

  1. Bravi ragazzi, ottimo racconto, a tratti commovente, ho la fortuna di avere il figlio che me lo raccontava tappa per tappa, la mattina sempre pronto a ripartire anche se sicuramente sentiva i Km sulle gambe della tappa precedente, specialmente quelle con arrivo in tarda serata.
    Ancora oggi ogni tanto racconta del gruppo ed e’ bello sentire quello che fate!!
    Complimenti, a te Diego li ho fatti a Piacenza dove ci siamo visti la domenica del ritorno da Amatrice e colgo l’occasione per farli anche a Cassandra, continuate cosi’ che e’ sempre un buon esempio che date a tutti e sicuramente arricchisce sopratutto voi!!
    Ahh, sono il papa’ di Giuliano!!

    1. Grazie ancora delle belle parole. Ci mettiamo tutta la nostra buona volontà a fare del nostro meglio. Ma da soli nn saremmo andati lontano. È grazie a tutti voi se siamo IL TANDEM VOLANTE

  2. Grandi ragazzi, bellissimo racconto di una fantastica esperienza. ♥♥♥ Già solo leggendo ho provato una grande emozione.

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