Perchè? I momenti che ci hanno portato a fare tutto ciò! STORIA 2/6 – IL PICCOLO FILIPPO

IL PICCOLO FILIPPO:

Siamo nel cuore dell’estate del 2015, io e Cassandra siamo rientrati dalle nostre ferie e percorso, quindi, il nostro primo viaggio in tandem che ci ha visto pedalare sulle coste della Sardegna e della Corsica per poi rientrare da Genova a Piacenza con un’unica mitica tappa di 130 km, attraversando i valichi che separano le due città con un tandem pieno di borse e un carrellino a seguito… Ma questa è un’altra storia…

Sono giorni caldi e, dopo Divio, per parecchio tempo non veniamo contattati dall’unione ciechi di Piacenza fino a che non ci chiama una mamma, Mariangela.

Mariangela è la mamma di 3 bellissimi bambini, di cui Filippo è non vedente dalla nascita. Ci accordiamo per un pomeriggio in settimana e per una strana coincidenza, non solo è disponibile Cassandra a scortarmi per la sicurezza del tandem lungo le strade, ma lo è anche mia madre che ci accompagna.

Arriviamo a Gossolengo e conosciamo di persona Mariangela e i suoi figli. Filippo è una bomba di energia, parla sempre e fa sempre sorridere, non vede l’ora di partire col tandem, non lo ha mai provato e sia io che Cassandra siamo un attimo sbigottiti da tanto entusiasmo.

Parte così la curiosa carovana che vede me col tandem assieme a Filippo seguiti da sua madre Mariangela che porta sul porta-bebè il fratello più piccolo poi la sorella grande indipendente con la sua bici, Cassandra e mia madre. La compagnia più strana che si potesse vedere in provincia…

Filippo ha solo 10 anni ed è leggerissimo, ma tutta la sua energia richiede una guida attenta poiché continua a muoversi e parlare. Mi racconta in pochi minuti migliaia di cose e tra una frase e l’altra, senza rendersene conto, ci racconta le emozioni che sta provando che per noi sono lampi di luce di emozioni.

Ha un orecchio finissimo e attribuisce una nota a ogni rumore che il tandem emette, non sa bene come funziona una bici e ogni tanto si fa male quando, distraendosi, perde i pedali che poi gli colpiscono il polpaccio, ma non demorde, rimette i piedi nella giusta posizione e ogni volta mi richiede di accelerare… Lo accarezza l’aria e il modo semplice con cui me lo spiega mi ricorda le prime emozioni delle mie prime pedalate da bambino.

Passiamo sotto la ciclabile del ponte Paladini e non c’è bisogno che gli descriva che siamo sopra un fiume (il trebbia) lo sente e me lo racconta lui che siamo sopra un fiume. Le sue emozioni diventano le nostre.

La passeggiata passa in un attimo tra le mille risate che Filippo ci fa fare. Mariangela è proprio una mamma in gamba e riesce a gestire i tre figli senza dare segni di stress. Ci invita a casa loro per una granita e scopriamo il mondo di Filippo in una casa senza troppi sopramobili e in cui regna la musica. Di tutti i generi. Filippo prende un CD e lo inserisce nel lettore e inizia a cantare di tutto, dalla musica italiana anni 50 alle ultime hit del momento. Non esiste il silenzio per Filippo.

A fine giornata ci salutiamo e nel rientrare verso casa io e Cassandra, senza parlare, sentiamo già dentro di noi che ciò che facciamo è molto grande, forse per noi troppo grande, ma la carica di Filippo è la nostra benzina.

Rivedremo Filippo un anno dopo, quando doneremo i primi due tandem proprio all’unione ciechi di Piacenza e poi ultimamente per allenarci per guidare i tandem alla maratona di Piacenza.

La seconda volta che Filippo sale con noi sui tandem sono passati due anni, pochi giorni fa da quando sto scrivendo questo racconto, questa volta lui è già più abituato perché dopo l’esperienza con noi Mariangela e il marito han deciso di comprare un tandem tutto loro per Filippo.

Stavolta però alla guida vi è Cassandra e io scorto il tandem controllando preventivamente gli incroci. Filippo adesso ha 12 anni, ma non è cambiato. Ha sempre più entusiasmo ed è contagiosa la sua forza. Cassandra sono pochi chilometri che conduce un tandem, ma non si lascia intimidire. Il giro è breve, ci serve solo per capire se sarà possibile portare un secondo tandem alla maratona di Piacenza, ove saremo per pubblicizzare il nostro progetto. Muoverci in una zona che Filippo conosce ci fa impazzire.. Continua a urlare “GUARDA LA!” e tu istintivamente ti giri, poi ci pensi e dici.. ma davvero sto guardando dove mi ha detto di guardare un bambino che non ci vede???…

Filippo è così, ci prende un po’ in giro, ci fa ridere, racconta una cosa poi gli fai una domanda e ti risponde un’altra cosa ancora, ma è fantastico stare con lui. Capiamo che alla maratona ci sarà davvero da ridere!

E che nulla è impossibile!

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