La nostra VOLTERRA TRAIL 2017

L’aria frizzante del mattino e il pieno di gente stava già intimorendo ogni nostro buon proposito.
Io e Cassandra eravamo alla partenza della Volterra trail un po’ per caso,un po’ per gioco.
Quando qualche settimana prima abbiamo deciso di partecipare ci siamo detti semplicemente: “Partiamo e arriviamo dove ci sentiamo,senza farci problemi. L’importante è che ci divertiamo!”
Con spirito leggero quindi abbiamo iniziato le prime pedalate assieme al gruppo di partecipanti, loro carichi di motivazioni e aspettative, noi che ci chiedavamo solo quando ci saremmo fermati per un caffe…
Siamo così io e Cassandra, ci impegniamo in ciò che crediamo e facciamo,ma senza crearci stress,senza porci traguardi obbligatori. Per non perdere il gusto del fare,per goderci l’attimo e ogni momento e non solo il risultato. Sia nello sport che nel nostro impegno nel sociale.
Siamo partiti con una bellissima giornata di sole. Volterra è alle spalle, seguiamo la lunga coda di partecipanti che ci osservano,sorridono,ci urlano: “ma te guarda! Un tandem” oppure bonariamente: “ma che?! Siete grulli?!” Ridendo tutti assieme. La maggior parte però ci carica! Ci da energia e entusiasmo, ci urla: “siete grandi” e fa bene sentirselo dire,dovremmo dircelo tutti i giorni tra di noi. E’ terapeutico.
Pedaliamo tutti assieme fino alle prime salite. Poi inizia la prima vera salita e i km per la nostra preparazione sono già importanti (ora ci sembra strano pensarlo dopo più di 220 km) ma dopo circa 30 km dalla partenza,durante la salita,vediamo i primi tentennamenti degli altri partecipanti, siamo noi a incitare loro mentre lentamente ASAN (così si chiama il nostro tandem,Asino in Piacentino) sale il pendio.
Prendiamo esempio da Forrest Gump quando corre per tutta l’America: quando abbiamo fame mangiamo,quando siamo stanchi ci rilassiamo. Tutto senza ansia da Orologio.
Ci avviciniamo a San Gimignano e riconosciamo le colline e il paese che già durante l’estate 2016, mentre percorrevamo parte del tracciato del Tuscany Trail al contrario, abbiamo fatto conoscenza e odiato la lunga salita che porta al paese stupendo. Sembra ci giriamo attorno come su una scala a chiocciola,ci giriamo attorno e non ci arriviamo mai.
Arriviamo davanti a una breve ma pendente salita fiancheggiata dai prati. Vediamo già gli altri ciclisti,provarci e poi a metà scendere dalla bici e proseguire a piedi. Ci fermiamo ai suoi piedi,un attimo di respiro,una foto,una bevuta, ci guardiamo e come al solito: “Proviamoci,al massimo scendiamo!”. Partiamo,rapporto agile,inizia la pendenza. Pedalata caratteristica del caso,lenta. I pedali sono stantufi di un treno stanco. Sinistro giù, Destro Giù, Sinistro Giù, Destro giù… Asan è lento,ma inesorabile. Saliamo piano,ma saliamo. Superiamo uno,due poi tre ragazzi. Il terzo che già stava camminando da un po’ si ferma e ci guarda, non riesco a voltarmi,ma sento il suo sguardo. Immagino la sua bocca aperta a vedere quel tandem che sale e ce la sta facendo! Un altro ci da strada e ci incita: “ Questi ragazzi ce la fanno,ci credono! GRANDI! GRANDI!” E dietro le sue parole raggiungiamo la cima col fiatone, soddisfatti di aver vinto questa piccola grande battaglia della grande guerra chè è questa Votlerra Trail tra noi stessi e il percorso! Scatta qualcosa dentro di me e Cassandra! Ci guardiamo e senza proferire parola capiamo contemporaneamente che iniziamo a crederci. Se abbiamo fatto questa,ora dobbiamo provarla tutta! Beviamo dalla fontana e ci raggiungono i ragazzi che ci hanno visto salire,si congratulano e fanno domande sul tandem. Ancora non lo sappiamo, ma quel gruppetto sarà lo stesso con cui ci faremo reciproca compagnia la notte e poi il giorno dopo,fin quasi al traguardo.
Ripartiamo e pian piano si fa sera, raggiungiamo San gimignano poco prima delle 18.00, orario perfetto per l’aperitivo! Senza farci problemi ci fermiamo al primo bar e banchettiamo con birra, coca cola e schiacciatina. Ci raggiungono altri ragazzi e seguono il nostro esempio. Conosciamo Marco e Marcello e Francesco e Sandro e altri di cui ora non ricordo il nome. Verremo poi a sapere che uno dei ragazzi che ha seguito il nostro esempio nel bere una birra sottosforzo lo ha fatto stare male e ha dovuto rinunciare,ce ne spiace nel saperlo,ma scherzandoci su mi ripeto che alcune cose solo un Alpino può farle…
Ripartiamo dopo questo banchetto da fighetti milanesi,torce accese,ormai è buio. Riceviamo notizie contrastanti riguardo il percorso che ci aspetta,ancora 30 chilometri per arrivare dove dormiremo.
Come prima esperienza ci siamo viziati per la notte e al posto della tenda abbiamo scelto di dormire in un agriturismo. Col senno di poi capiamo che non è proprio la scelta migliore, perché mentre di contro con la tenda devi protarti il suo peso, di pro ti consente di fermarti esattamente quando vuoi senza dover subire lo stress di rispettare un orario per cenare e prendere la stanza.
Comunque inutile piangersi addosso.
La stanchezza si fa sentire,Cassandra ogni luce che vede mi chiede se sia l’agriturismo e dovergli rispondere di No ogni volta mi rattrista. Io non sento più il fondoschiena,la sella è una tortura. Il gruppetto rallenta troppo e non voglio far soffrire il freddo e la stanchezza per troppo tempo a Cassandra,perciò ci stacchiamo e proseguiamo soli.
Sono le 22… Finalmente arriviamo! Le luci accese e il profumo della cena ci stampa un sorriso ebete. Ci accoglie il nostro motivatore Gianni,entriamo nella struttura e ci accoglie un enorme applauso di più di 130 coppie di mani. E’ un momento da film che ci ricorderemo per sempre. Tanti complimenti,ma adesso io e Cassandra sogniamo solo una sedia e la cena.
Dopo cena ci promettiamo di non porci problemi,dormire e decidere la mattina seguente il da farsi a seconda di cosa ci diranno le nostre gambe dopo questi 120 km, un chilometraggio mai raggiunto da parte nostra in un unico giorno.
Il sonno dei giusti ci prende subito e la notte vola via. Quando ci svegliamo scopriamo di essere in un posto da favola. Un panorama stupendo che il buio aveva nascosto e una struttura bellissima l’agriturismo Diacceroni,pensare che la notte prima l’abbiamo profondamente odiato perché non lo si raggiungeva mai…
Ricca colazione,4 battute con gli altri partecipanti che dalle 8 iniziano a partire. Noi alle 8.30 siamo pronti a partire, oggi o si vince o si crolla.
Iniziamo subito bene con una dolce discesa che ci regala la vista di due bellissimi giovani caprioli,ma alla fine della discesa la prima divertente sorpresa… il superamento del guado del fiume Era. La giusta sveglia!
Divertiti superiamo l’acqua gelata,poi il sorriso sparisce perché inizia la prima salita che ci ricorda subito che ieri abbiamo già dato molto. Mi devo fermare, la sella mi sta facendo uscire di testa e le gambe sono dure. Mangiamo una barretta e ci sorpassano gli amici (adesso ci conosciamo,non sono mai stati avversari e il soffrire assieme ci unisce come veri e pochi amici). Ripartiamo nel modo giusto, il tandem riprende il suo lento ritmo come un treno a vapore. Solo il percorso bagnato e la poca freschezza nella guida ci obbligano a fare dei tratti a piedi. Ma la lunga salita è fatta e arriviamo davanti bellissime per me,paurose per cassie,pale eoliche.
Un lungo sali scendi estenuante ci porta finalmente a una bella discesa e raggiungiamo, con Marco, Ponteginori dove decidiamo di pranzare in uno scadentissimo bar… La pausa non ci rifocilla a dovere e ci fa solo perdere tempo,ma un po’ di riposo era meritato. Ripartiamo mezz’ora dopo e un’altra lunga salita ci porta a Libbiano dove raggiungiamo altri partecipanti e prendiamo esempio per fare un decoroso pranzo con un panino. Io ne approfitto e lego alla sella uno dei giacchini per fare spessore e finalmente avere un po’ di pace. Quello stesso giacchino rimarrà lì anche quando ci raggiungerà la sera e rimanere in maniche corte non sarebbe proprio consigliato.
Un po’ di discesa e poi, immancabile, la salita e la giornata trascorre e arriviamo a 80 km per uesta giornata. In totale abbiamo già superato i 200 e come ieri per San Gimignano, oggi giriamo attorno a Volterra,la vediamo e non ci avviciniamo mai,ma ora è proprio sopra di noi. Siamo assieme a Marco,Francesco e dei matti simpatici ragazzi sardi,la cui unica donna continua a ripeterci: “ma che bellini che siete!” strappandoci un sorriso dai volti stanchi. Un gruppetto che ci darà l’ultima carica. Si,ormai è l’ultimo sforzo. Il gruppo va avanti,ma io e Cassandra ai piedi della salita ci fermiamo un attimo,mangiamo una barretta,accendiamo i faretti, un bacio, uno sguardo alla Luna e si torna a pedalare. Gli ultimi chilometri. L’ultimo sforzo dopo 210 km. Vediamo la salita illuminata, come un serpente magico,dai faretti di chi ci precede. E’ incredibile dopo più di 24 ore di pedalata,il tandem continua ad andare a un ritmo lento, costante e inesorabile. Asan si muove perfetto,per tutta questa strada non ha mai dato una noia. Recuperiamo,senza volerlo e senza fretta, uno alla volta ognuno dei partecipanti. Marco, Francesco, i sardi uno alla volta, piano piano. Gli occhi si riempiono di lacrime che tratteniamo. Ce la stiamo per fare per davvero! 36 ore fa non lo avremmo mai detto! Raggiungiamo alcuni ragazzi del gruppo dei sardi fermi in cima in attesa dei propri amici,salutiamo ma non ci fermiamo,mancano pochi metri. Entriamo in paese,riconosciamo la strada che abbiamo fatto alla partenza. Sono le 19.40 di Domenica 12 Marzo 2017 e contro ogni nostra previsione stiamo per giungere al traguardo di una gara che non pensavamo neanche di finire!
Arriviamo allo striscione dell’arrivo scendiamo e ci abbracciamo! Forte! Tra gli applausi dei pochi presenti a cui chiediamo subito le foto di rito: Io,Cassandra e ASAN.
Arrivano anche gli altri,gli ultimi,Gianni che era già arrivato alle 17 (anche lui alla sua prima esperienza conclusa in maniera straordinaria).
Siamo entrati nella storia. Siamo il primo tandem in Europa ad aver concluso un ultratrail! E tra tanti sportivi che conosciamo e che credono nell’agonismo più di noi… chi ha stabilito questo piccolo record sono stati i due più improbabili ciclisti della storia.
Siamo stanchi,distrutti e soprattutto affamati.
Ci sta proprio una bella pizza e una buona birra!
Con una promessa a tavola tra di noi… Sarà la prima di tante altre bellissime avventure!

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