Manali-Leh: Rohtang Pass

Ladakh: Morey Plains by bikeLa Manali-Leh è un esperienza da interpretare con calma contemplativa, dimenticandosi di pianificare le tappe.

Il Ladakh ti entra dentro lentamente attraverso i sensi, coi suoi colori perfetti e i suoi silenzi totali. Ma è la sua staticità innaturale che ti ipnotizza e ti incanta… Il tempo scompare e resta la pace, e riesci a sentire la vita dentro di te, così netta e definita come non l’hai sentita mai. Indimenticabile.

Ma, ovviamente, bisogna sapersi lasciar andare…

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Manali – Leh   [GIORNO #1]

La maggior parte percorrono la Manali-Leh in 20h non-stop a bordo di un Contract Carriage 4×4. Questa è l’ipotesi peggiore. Ne ho visto davvero tanti: alcuni guardavano il Ladakh con la bocca aperta e le mani sul finestrino, come pesci imprigionati in un acquario. Ma la maggior parte… bhè, loro dormivano.

Altri affittano una Royal Enfield, gloria motociclistica indiana, e partono in missione, chi in gruppi organizzati chi no, pianificando la marcia con rigore militare: poche soste, tante ore di guida, giorni di viaggio minimizzati, pernottamenti e pasti prenotati… Capite? Come se l’obiettivo fosse davvero arrivare a Leh!

Come dicevo: bisogna sapersi lasciar andare…

Manali-Leh: Lahaul Valley

Do un ultimo sguardo al Transalp mentre si scalda il motore. Filtro dell’aria pulito e oliato quel tanto che basta, due taniche da 5l per il carburante extra. Bagaglio leggero, tenda, fornello, riso, formaggio di yak. E tempo: “fino a che l’inverno non blocca le strade”. L’acqua, quella la troveremo lungo la via.

Pregusto il piacere di questa rotta da mesi… “World highest motorrable road”! Porterò la moto ad altezze da aeroplano, attraverso 500km di polveroso deserto e innevato Himalaya. Partiamo una classica mattina di fine monsone: il cielo è grigio e tu sei bagnato, anche se non piove. Il menù di oggi prevede il Rohtang Pass (3978m), a detta di tutti il piatto forte: abbiamo visto foto di bikers locali sommersi nel fango fino a metà ruota…
Manali-Leh: mud at Rohtang Pass
Il Rohtang Pass si rivela in effetti un disastro totale. Inizia piacevole: strada buona, vegetazione fitta e rigogliosa, qualche spruzzo di pioggia, qualche frana. Ma arrivati all’altezza delle nuvole – nella nebbia – le frane aumentano nelle mille declinazioni locali (“landslide”, “mudslide”, “rockslide”) e così i mezzi pesanti al lavoro. La strada è stretta e a picco, i camion si incastrano, le ruspe, gli operai, la capre, e fiumi – dico – fiumi di fango melmoso vengono giù da tutte le parti.
E’ quello di una consistenza appiccicosa, che ti zavorra gli stivali e intasa le gomme. A tratti la ruota letteralmente scompare, e quello che fai è di stare nella scia del camion che ti precede, che con le sue larghe gomme apre un varco, incredibilmente lento a richiudersi. E attorno a te solo la nebbia.
E io con le mie Metzeler Tourance arrivate fin qui dalla lontana (e asfaltata) Europa…

A passo d’uomo continui lentamente ad arrampicarti, a un tratto la strada migliora, una svolta a sinistra oltre una cresta della montagna avvolta nella nebbia e… la magia! Le nuvole, la pioggia, il fango… persino il traffico scompare. E ti ritrovi in cima a 4000m, alla stessa altezza di un cielo limpido e azzurro, mentre la vallata sotto di te sfuma dal verde dell’erba sotto ai tuoi piedi, al rosa polveroso e immobile all’orizzonte. Le nuvole si sono arrese più giù, ecco come inizia un deserto.
E allora scendiamo, le gomme rotolano finalmente libere su di un antico ricordo di asfalto. Per la cronaca noi a questo punto svoltiamo a destra, una deviazione di una settimana verso Kaza e la Spiti Valley, ma per continuità narrativa io qui invece tiro dritto verso Leh.

Manali-Leh petrol station board (365 km gap)

 

Nella valle gli ultimi villaggi e l’ultimo distributore prima del grande gap: 365km ci separano da Leh; con lo stomaco e le taniche piene ripartiamo. Circa qui incontriamo i nostri primi overlanders, sono una coppia di tedeschi tutto BMW e Touratech. Stesso approccio, ma diverso stile. Agata un po’ si vergogna… : )

A fondo valle, nei pressi di Jispa, mettiamo la tenda nel greto di un fiume.


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Thomas