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India: Estendere il Carnet de Passage

Siccome spesso saltello in giro in qua e in là senza rendermi davvero conto che il mondo vero è brutto e anche un po’ grigio, non ero decisamente pronta alla Missione che ci attendeva in India: estendere il Carnet de Passage!


Premessa:

La validità del Carnet è solitamente di un anno, ma se si è impossibilitati a tornare in Italia per farne uno nuovo o per casi rari ed estremi (come il nostro per l’appunto!) si può chiedere all’Automobile Club del paese in cui ci si trova di estendere il documento per altri 6 mesi.
Dovrebbe essere tutto fattibile e anche piuttosto semplice (pare), ma per non saper ne leggere ne scrivere, quando eravamo ancora in Pakistan avevo mandato qualche mail per chiedere chiarimenti e informazioni.
Prima ho scritto all’ufficio centrale dell’Automobile Association of Upper India (AAUI) che si trova a Mumbai, poi analizzando meglio la cartina indiana ci siamo accorti che non saremmo mai arrivati a Mumbai prima della scadenza del Carnet, per cui ripieghiamo sull’ufficio di Delhi.

Scrivo svariate mail, ma ovviamente non ricevo nessuna risposta.


La Missione ha Inizio (Amritsar):
Decidiamo di andare a chiedere maggiori informazioni sulla procedura agli uffici AAUI di Amritsar. Cerchiamo l’indirizzo su internet e faticosamente troviamo la via e il numero civico.
All’ultimo piano di un edificio al limite dell’agibilità si intravede una scritta “AAUI” scrostata e impolverata. “Mannaggia, hanno traslocato, scopriamo dove si sono spostati” dico io. “Ma guarda che quello è l’ufficio di sicuro” dice Thomas. Poco convinta, mi faccio trascinare su per una strettissima e contortissima scaletta che termina contro una porta che, una volta aperta, ci catapulta direttamente negli anni ’50.
Attraverso le grandi finestre impolverate che vedevamo dal basso, filtra poca luce grigia che non riuscendo a illuminare l’intera stanza ha il solo effetto di rendere visibile il pulviscolo che aleggia nell’aria. Dietro a tre enormi scrivanie di legno massello ci guardano curiosi gli impiegati dell’AAUI di Amritsar. Nell’ordine da destra a sinistra: un anziano Sikh con la barba lunghissima e il turbante giallo che sonnecchia con la testa appoggiata su una pila di riviste, 2 signore che prima ci guardano incuriosite e subito dopo ricominciano la loro fitta conversazione inframezzata da “Oooh” e risatine e un signore che intuiamo essere il Direttore della Filiale. Ovviamente nessuno sa di cosa stiamo parlando quando gli spieghiamo faccende di “e-mail” e “Carnet de Passage”. Ci guardiamo intorno: le scrivanie sbrilluccicano e sono coperte di fogli e riviste, ma di computer neanche l’ombra. Iniziamo a darci delle risposte…

Gentilmente però il Direttore compone il numero dell’AAUI di Delhi e mi mette velocemente il telefono in mano.
Al telefono parlo con il Segretario Generale a cui racconto tutti i miei bla bla bla fino a che lui mi interrompe e mi dice “Eh no, il rinnovo del Carnet si può fare solo a Mumbai…”, io gli rispondo un po’ stizzita “Si, ma se mi aveste risposto alle 4 o 5 mail che vi ho mandato per informarmi di questa cosa….”
“Ah no, aspetta aspetta” mi interrompe lui “Come ti chiami?”
“Agata…”
“Ah! Scusa scusa, allora si, per te possiamo fare l’estensione. Vieni lunedì.”
“… ?? …”


La Missione continua (New Delhi):
Amritsar-Delhi saranno poco più di 500km e noi eravamo convinti di poterli fare in giornata. Rido.
Ci abbiamo messo 2 giorni pieni di viaggio. Anzi no.
Siamo arrivati in un lago di sudore fino a Chandigar e poi abbiamo deciso che era folle andare e tornare da Delhi in moto considerando che i pullman costano indicativamente un decimo e in più non guidiamo noi (ma dei folli guidatori di pullman indiani….). Abbiamo quindi parcheggiato la nostra moto a fianco ad un nuovissimo BMW GS appena importato dalla Germania da un amico e siamo corsi a prendere il primo pullman locale senza aria condizionata e senza la porta davanti che partiva per Delhi.

Dopo aver finalmente trovato l’ufficio giusto, nella via giusta, nel quartiere giusto…

[perchè sembra facile, ma in India scrivono gli indirizzi all’incontrario per esempio: 20, Via Confalonieri, Quartiere Isola, Milano, Italia. E fino a lì tutto bene. Succede però che se tu dai in mano l’indirizzo a un qualunque guidatore di risciò lui leggerà “20! Lo so dov’è! Andiamo” e ti porta in un posto a caso al numero 20. Bisogna quindi sempre assicurarsi che leggano tutto l’indirizzo. Ovviamente più vanno avanti a leggere dell’indirizzo che gli dai, meno probabilità ci sono che sappiano dove si trova quel posto…]

…ci sediamo di fronte alla scrivania del Segretario Generale. Lui tira fuori un fascicolo a nome “Thomas Ferrari”. Ma come? Non ci siamo ancora mai incontrati, cosa c’è dentro? Pare che dentro ci siano la risposte alle nostre mail (le mail di cui sopra a cui io non ho mai ricevuto risposta…).

Urge illustrare la procedura dell’AAUI di Delhi per rispondere alle mail. Al contrario dell’ufficio di Amritsar che non ha computer in dotazione, l’ufficio di Delhi ne ha ben uno, che viene utilizzato nel seguente modo:

  1. Ogni mattina vengono stampate tutte le nuove mail.
  2. Il Segretario Generale le legge e detta la risposta (essendo l’inglese la lingua ufficiale, quasi tutte le mail vengono scritte in inglese) alla sua dattilografa (che non parla inglese) che prende appunti.
  3. La dattilografa batte la risposta alle mail con la macchina da scrivere.
  4. La bozza scritta a macchina viene portata al Segretario Generale che ne corregge gli eventuali errori di grammatica (ricordiamo che la dattilografa non parla inglese…).
  5. La dattilografa ri-batte la mail con la macchina da scrivere.
  6. Il Segretario Generale ri controlla la bozza e ne appone firma e timbro.
  7. La dattilografa batte finalmente la mail al computer e la invia.

(ovviamente tutte le mail ricevute e le relative risposte vengono conservate in appositi fascicoli cartacei).

Noi nel frattempo siamo ancora seduti di fronte al Segretario Generale, che dopo aver sbrigato tutte le faccende che doveva sbrigare quel giorno in ufficio, firmato e timbrato un sacco di fogli, fatto telefonate e chi più ne ha più ne metta (con noi lì davanti, sempre in attesa)… beh, a quel punto inizia a riordinare la scrivania. Riordina le varie carte in mazzetti ordinati, sceglie cosa mangiare dal menù d’asporto di un ristorante, sposta la palla soprammobile (quelle con dentro la neve che cade se le agiti..) da un lato all’altro della scrivania….. (e noi sempre lì davanti, sempre in attesa).

“Scusi, mi dispiace disturbarla, ma pensa sia possibile estendere il Carnet de Passage?” gli chiedo.
E lui sbotta: “Pensi non sia possibile? Perchè pensi che non sia possibile? Cosa te lo fa credere?” e se ne va borbottando.

Morale della favola. Erano davvero in grado di farlo.
Ci hanno messo 5 giorni, il rinnovo è stato battuto a macchina (cancellato con la gomma dalla parte blu e poi ricorretto), ma sopratutto è stato validato da una quantità di timbri fuori dal normale.
Ogni volta che c’era scritto la vecchia data di validità è stato prima messo un timbro con la nuova data di validità, a fianco al timbro è stata messa la firma del Segretario Generale, a fianco alla firma un timbro dell’AAUI e a fianco al timbro un timbrino ancora più piccolo. La vecchia data era scritta 3 volte a pagina e le pagine sono più o meno una ventina….



Costo del rinnovo per 6 mesi – 1500R (poco più di 20 euro).
Costo di un Carnet nuovo all’ACI – 150€.

Agatik

One Comment

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