La nostra prima India: Amritsar

A raccontare di Amritsar non si può non cominciare descrivendo lo stupefacente Tempio d’Oro, la più importante meta di pellegrinaggio della religione Sikh, l’ultima nata tra le religioni del mondo nel XV secolo.

E’ impressionante: tutta la città di Amritsar è organizzata per accogliere le migliaia di pellegrini che qui si radunano ogni giorno. La tangenziale sopraelevata finisce direttamente all’interno di un parcheggio dedicato esclusivamente a loro, e di fronte all’ingresso del tempio c’è un grande parcheggio sotterraneo per le moto completamente gratuito. Per entrare nel tempio poi bisogna togliersi le scarpe e coprirsi la testa in segno di rispetto, uomini compresi.

All’interno del gigantesco edificio in marmo bianco si trova una piscina di acqua sacra nel cui centro brilla un edificio più piccolo completamente d’oro.


La caratteristica che salta più all’occhio degli adepti di questa religione sono i colorati turbanti indossati dagli uomini, con cui proteggono i lunghi capelli che, secondo il loro credo, non dovrebbero essere mai tagliati durante tutto il corso della vita. Altri oggetti che devono sempre portare con se sono: un pettine, per tenere i capelli sempre in ordine, un braccetto, simbolo di fratellanza e un pugnale, spesso portato in un fodero a tracolla.
Essendo questo il luogo più sacro della religione Sikh, ogni credente deve prestarvi servizio per almeno una settimana durante il corso della sua vita e la varietà di lavori disponibili sono veramente tanti: dal preparare e servire il cibo al tenere pulito l’enorme complesso. All’interno del tempio 24 ore su 24 viene offerto cibo, acqua e chay, volendo vi sono stanze dove poter dormire e tutto questo è gratis.


Dobbiamo ammettere che essendo Amritsar e il Tempio d’oro la nostra prima esperienza di India non eravamo assolutamente preparati a niente di simile. Ci siamo ritrovati a vagare per ore senza mai stancarci osservando gli anziani pellegrini vestiti in abiti tradizionali appoggiati a lunghe lance (i Sikh storicamente furono una comunità di guerrieri), abbiamo poi avuto la fortuna di incontrare un anziano signore che ci ha accompagnato a scoprire il tempio fino alle sue cucine dove una gigantesca macchina dotata di nastro trasportatore impastava, spianava e cuoceva decine di chapati al minuto. E noi sempre lì con gli occhi spalancati a non sapere dove guardare tanto ce n’era…


Questo è il nostro [ video ] del tempio d’oro di notte, quando tutti dormono dove capita e la città tutt’intorno è completamente silenziosa e deserta, per strada si incontrano solo mucche e cani randagi che ravanano, fianco a fianco, nella spazzatura alla ricerca di cibo (come si vede in quest’altro [ video ]).



Riguardo a noi, ad Amritsar siamo stati ospitati da Mr. Singh nella sua fattoria in mezzo alle risaie riconvertita in ristorante e albergo. Qua le stanze sono gratis e paghi solo se mangi o bevi qualcosa. Questo si che è un buon inizio!
Niente poteva metterci più di buon umore che lunghe passeggiate al tramonto fra le risaie mentre i contadini riportano i bufali a casa. Questo il [ video ] del nostro arrivo alla fattoria, che oltretutto è anche il dietro le quinte della foto di Thomas con i 4 Sikh.

Agatik