Olympos e Chimaera

E’ vero che quando ci siamo fermati a Kaş in ottobre ci siamo fermati in un posto a caso, è vero anche che, per nostra fortuna, questo posto a caso è, non solo bellissimo di per sè, ma anche circondato di un gran numero di posti altrettanto belli.
Questa settimana abbiamo deciso di visitare la valle di Olympos, situata (come si può intuire dal nome) alle pendici del monte Olimpo: la casa degli dei greci.
In tempi remoti la città era un vivacissimo porto, abitato dai Lici prima e da Greci e Romani poi.
In tempi recenti, il quasi inesistente paesino era rinomato per essere il paradiso dei fricchettoni.
In tempi attuali la lunga strada di Guest Houses e bar in fondo alla valle potrebbe venir definita come la Vang Vieng della Turchia.

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Questo ex-villaggio laotiano si è lentamente evoluto fino a diventare un Luna Park per turisti bianchi. Che sia o meno divertente è fortemente opinabile, ma è indiscutibile che la Vang Vieng attuale è un fake. Un po’ come quei parchi-museo a tema dove degli attori ti accolgono con indosso vestiti d’epoca. O ancora meglio si può dire che Vang Vieng stà al Laos come Alberto Camerini stà alla Musica Italiana, chi ha orecchie per intendere intenda. Per gli altri, che non si ricordano “Rock ‘n’ roll Robot” e quindi non capiscono il paragone, qui c’è il link. [Mi sono lasciata prendere la mano cercando su youtube, ma questo video è una super chicca!]

Tornando ad Olympos, che grazie al cielo non tocca i picchi di trash del Laos (ok, era trash la parola nascosta dell’equazione di prima), la nostra visita fuori stagione è stata estremamente piacevole.
La maggior parte delle Guest House erano chiuse o semi vuote e di conseguenza lo erano anche i bar.
Siamo arrivati alle rovine al tramonto, così non abbiamo dovuto pagare l’ingresso (in inverno prima delle 8 e dopo le 17 non si paga, durante il giorno costa anche andare alla spiaggia, questo perchè le rovine si trovano praticamente sul mare).

Subito dopo cena ci siamo vestiti di tutto punto e anche un po’ di più (già, il freddo è arrivato anche qui e soprattutto nella umidissima Olympos) e ci siamo preparati ad affrontare la strada per il mitologico monte Chimera che fu sede del tempio di Efesto Dio del Fuoco. Alle pendici del monte incomincia una scalinata a gradoni di pietra che in una mezz’oretta vi porta al luogo in cui dalle viscere della terra fuoriescono le fiamme immortali! (3,5 TL, stavolta non siamo riusciti a evitare l’immancabile pedaggio turco).
E’ un’esperienza affascinante vedere tutte queste fiamme che escono da sotto le rocce. Pare che la composizione del gas incendiario non sia ancora nota, ma la cosa più curiosa è soprattutto che, se spente, queste fiamme si ricreamo in un altro punto!
Questo è il video che dimostra, sia che le fiamme eterne sono eterne per davvero, sia che Thomas si diverte con poco.

Agatik