il bellissimo week-end “Fuori rotta” (e la donazione dei tandem volanti 9 e 10)

Nelle nostre storie abbiamo già incontrato William Nordio. La sorella, Rossella, ci ha donato il Tandem volante n.8. Poi ho sentito parlare di lui durante il corso da guida mtb. Ora finalmente io e Cassandra lo conosceremo di persona. William gestisce la “Slow bike and food”, ente di promozione turistica gestita da lui e altre guide di mtb della zona. Ha organizzato un week end di cicloturismo e festa presso il casone azzurro. I casoni sono antiche dimore povere del territorio del delta del Po. Se ne sono salvate solamente 3 e vengono utilizzate a scopo turistico dalle amministrazioni locali. Assieme all’associazione “la corte dei miracoli” hanno organizzato l’evento “Fuori rotta”, un week end di festa, incontri culturali, musicali e una pedalata organizzata per il sabato mattina a favore del nostro progetto. Per questo nel scegliere la successiva associazione a cui donare i tandem, io e Cassie spontaneamente abbiamo pensato alla loro provincia, un modo per ringraziarli dell’impegno che stanno mettendo a nostro favore.

Decidiamo quindi di chiamare William qualche settimana prima dell’evento e chiedergli se ha già in mente un associazione che possa sfruttare appieno i tandem, dopo qualche giorno arriva la risposta e ci indirizza a “Impronta s.c.s.”, una cooperativa che si occupa di ragazzi con sindrome di Down, in particolare cerca di introdurli nel mondo del lavoro.Nei giorni che seguiamo l’associazione constatiamo che sono così attivi da esser parte integrante delle attività locali, partecipando non con un semplice banchetto, ma con un loro e proprio stand gastronomico alla festa del pesce del paese locale, Sottomarina – Chioggia.

Decidiamo così di chiamare Alessandra, la ragazza che gestisce “Impronta” e di comunicarle la nostra intenzione. Si sente in sottofondo il caos dei suoi figli e la cosa ci rallegra anche se è difficile capire le sue parole di ringraziamento e i suoi piani su come vorrebbe utilizzare i tandem, ma capiamo bene che andranno al posto giusto. Verranno utilizzati non solo per le attività del tempo libero ,ma principalmente per portare i ragazzi presso i loro luoghi di lavoro, in modo quindi più ecologico e, di certo, più simpatico.

Ma quali tandem doneremo?

Nelle settimane precedenti la donazione siamo stati impegnatissimi nei confronti del progetto. Abbiamo partecipato a 3 manifestazioni sportive (la dolomiti trail, la sudtirol dolomiti superbike e il nostro ritiro alla Track 6000), ma soprattutto vecchie e nuove amicizie ci hanno dato una grande mano per il progetto.

In particolare, Fausto, Andrea, Michela e Lorenzo, i ragazzi del negozio di ciclismo “Orsi bike”, con cui abbiamo un ottimo rapporto di amicizia e che va oltre i loro stessi interessi (dato che indossiamo le magliette di un altro negozio, “VIVO Sport” (che ringraziamo per la fiducia dataci a inizio anno)) hanno organizzato, a sorpresa per noi, una randonee: Piacenza – Genova – Piacenza coi loro atleti e hanno devoluto al nostro progetto il ricavato della raccolta fondi. Permettendoci di acquistare il Tandem volante numero 9, un modello che non avevamo mai acquistato prima d’ora, tipo Cruiser Americano, trovato in provincia di Cremona da una famiglia che si sta trasferendo in Africa per lavoro. E’ divertentissimo e praticamente perfetto, abbiamo solo dovuto sistemare il perno della ruota posteriore. Il tipo di manubrio molto più largo da l’impressione di essere più comodo per una persona che possa avere difficoltà motorie, di questo ne avremo poi conferma il giorno della donazione.

Ogni volta che contatto un venditore spiego il nostro progetto sperando quindi di incontrare persone sensibili che capiscano il valore di ciò che facciamo e che ci vengano incontro col prezzo. Non chiediamo niente di regalato, se una persona vende è giusto ottenga ciò che chiede, ma gestiamo fondi non nostri a cui diamo un’importanza elevatissima e quindi cerchiamo di non sperperarli il più possibile. Spesso ci mettiamo del nostro, specie per le spese come recupero del mezzo e logistica come volantini e internet.

A volte va benino, a volte va male… a volte veniamo presi letteralmente in giro, come un signore di Milano che spergiura che il suo tandem è perfetto e scende di 20 euro, approfittando che dobbiamo recuperare ASAN da Fabio di “Vielle bike” a San Giuliano Milanese dove lo abbiamo portato per far revisionare la vecchia Marzocchi, decido di prendere appuntamento e ci ritroviamo un tandem con uno dei tubi del telaio tagliati… (in foto non si notava…) il proprietario spergiura che l’affidabilità non è pregiudicata, ma non capisce che dopo la donazione diventiamo noi garanti della salute dei tandem, non lui… giro a vuoto (non sarà l’unico caso, qualcosa di simile ci capiterà per il tandem volante n.12, ma questa è un’altra storia…) Ma non è una giornata buttata al vento perché tra i vari annunci che spulciamo trovo un vecchio tandem a Bergamo e già che siamo in giro decidiamo di allungarci a vederlo. In questo caso siamo molto più fortunati perché la famiglia di Bergamo ha una figlia disabile, capisce appieno i nostri motivi e ci lascia il tandem a soli 20 euro! Certo, ha molti lavori da fare per ripristinarlo, specie perché sono stati spostati i comandi dei freni al passeggero… ma vale davvero la pena rimetterlo in sesto.

E’ così che entra nel nostro progetto un altro ragazzo che non avevamo mai conosciuto fisicamente e per cui dobbiamo ringraziare facebook per il contatto. Alessandro Zanoni, che si presta ad aiutarci nel restauro del vecchio Bottecchia a cui mi adopero nel smontarlo tutto e lui nel riverniciarlo a nuovo, passando dall’attuale triste colore nero a un fulminante e unico verde fluo. I ragazzi di Orsi bike poi si adoperano nel trovare soluzioni per riordinare i comandi freni e cambi al manubrio del pilota trasformando il mezzo in qualcosa di unico e facendogli attribuire il soprannome di “Frankenstein” ed ecco pronto il tandem volante numero 10 appena prima della sua consegna!

Partenza all’alba dopo poche ore di sonno dato che abbiamo tardato la sera prima nel preparare tutta la roba e caricare i 3 tandem, fortunatamente Fausto Orsi ci viene ancora una volta incontro e ci presta il suo furgone per portare a destinazione i mezzi, togliendoci davvero un bell’impiccio. Arriviamo poco prima della prevista partenza del giro in bici e subito i tandem vengono “presi d’assalto” dai ragazzi della cooperativa, per provarne le dimensioni e le caratteristiche prima del giro tutti assieme. Conosciamo fisicamente Alessandra e William, ma soprattutto conosciamo i primi due ragazzi che saranno passeggeri dei due tandem, Ambra e Mattia.

Aspettiamo i cari amici Tano e Rosita, da Piacenza anche loro, la famosa ed inesauribile coppia che da sempre segue il progetto e ci appoggia tramite la loro associazione per l’ambiente, “energetica”. Partiamo tutti assieme, un’allegra e particolare combriccola per le stradine del delta del Po!

Ambra è allegrissima, non vede l’ora di partire, continua a parlare e mentre pedaliamo afferma che non vuole più andare al mare nel pomeriggio come previsto, ma vuole continuare a pedalare tutto il giorno. Ogni volta che ci avviciniamo col nostro tandem la prende per una sfida e accelera la pedalata costringendo il pilota ad acrobazie esilaranti. Tant’è che la sua prima pilota si sfiacca subito, ma viene prontamente sostituita da un’altra amicizia diventata da poco reale e fino a poche ore prima solo virtuale. Daria Bottoni. Ci segue da qualche mese e assieme al fratello sono stati donatori per il nostro progetto. E’ venuta appositamente per conoscerci, facendosi 100 km di strada. Una persona incredibile! Prende i comandi di pilotaggio del TV10 assieme ad Ambra e la coppiata è inarrestabile, esplosiva!

Mattia sale sul tandem volante N.9 assieme ad Alessandra, è più riservato di Ambra, ma sale comodamente e senza dubbi sul mezzo. Ad Alessandra bastano poche pedalate per prendere confidenza col mezzo e nel frattempo gli spieghiamo come usare i rapporti. Dopo un po’ che parliamo con Alessandra rivolgiamo una singola domanda a Mattia: “Allora? Ti sta piacendo andare in tandem?” Non risponde a parole, alza lo sguardo verso di noi e sfoggia un sorriso incredibile! Il suo semplice gesto esprime più di mille parole ciò che prova, colmando i nostri animi di emozioni e ripagandoci di tutto l’impegno che abbiamo profuso per arrivare a questa giornata.

Ecco perché lo facciamo! Per Filippo grande e piccolo, Olimpia, Susanna, Luca, Ambra, Mattia e tutti i ragazzi incontrati lungo la nostra strada e di cui mi sfuggono i nomi da quanti ne abbiamo conosciuti, ma che ci hanno regalato un emozione indescrivibile, ognuno di loro!

Dopo una bell’anguriata presso il casone di via Ramei e la sua visita salutiamo i ragazzi di “Impronta s.c.s.” e il resto della combriccola prosegue verso il rientro al casone azzurro di Arzagrande dove si svolge il grande della festa “Fuori rotta experience”. Un pranzo veloce tutti assieme, poi salutiamo Daria che rientra a casa. Rosita e Tano vanno a prendere la loro stanza presso la corte dei miracoli e io e Cassandra abbiamo ancora un impegno da sbrigare per il progetto, prima di poterci rilassare e goderci la festa.

Solo due settimane prima, le coincidenze che accadono tramite l’uso dei social ci ha dato l’occasione di conoscere Stefano di Cremona che ci ha lasciato a prezzo stracciato i componenti per aggiornare il nostro ASAN, ma non solo… Si è affezionato velocemente al nostro progetto e ci ha dato l’occasione di conoscere Giuseppe, il proprietario dell’azienda “LIFE – Benessere del Riposo” che si occupa di ausili per disabili e che, senza troppi giri di parole, ha subito abbracciato la nostra causa e fatto una grande donazione, permettendoci di acquistare velocemente il tandem volante n.11 e parte dei fondi per il tandem volante n. 12 che abbiamo già acquistati è stiamo preparando per la prossima donazione (ma, come detto prima, questa è un’altra storia…). In poche parole… il tandem volante n.11 è in vendita presso un negozio di bici in zona e approfittiamo del pomeriggio libero per recuperarlo. Neanche il tempo di liberarci di due tandem che già ci prendiamo il peso dei successivi. Il n.12 lo recupereremo il lunedì successivo approfittando di avere ancora in prestito il furgone.

Rientriamo alla festa col nostro ultimo acquisto che esponiamo sul palco pronto ad affiancarci nel momento in cui parleremo 10 minuti di noi davanti a tutte le persone che sono venute per passare una serata piacevole. Ci ascoltano anche i ragazzi dell’associazione che il giorno dopo decideranno di lasciare il ricavato della serata al nostro progetto permettendoci, inaspettatamente, di avere i fondi per completare l’acquisto del TV 12.

Non so se le nostre parole, i nostri racconti, hanno fatto breccia nel cuore di qualcun’altro dei presenti. Lo scopriremo solo nel nostro futuro, ma ciò che era importante è stato sapere che c’erano i nostri amici che hanno creato un evento o fatto km di strada perché hanno creduto in noi e in ciò che facciamo. Non sappiamo dove ci porteranno i nostri progetti futuri. Facciamo un passo alla volta. Certo, ci auguriamo che un giorno progetto sociale e personale si fondano sperando di trovare qualcuno che creda in noi e ci dia margine per realizzare non solo altre donazioni, ma anche allargare i nostri orizzonti di viaggiatori e “pseudo-sportivi”, ma intanto facciamo una cosa alla volta. Ora che abbiamo salutato le persone straordinarie incontrate in questo week end pazzesco pensiamo a preparare i prossimi due tandem e a preparare noi stessi per la RE-Trail. Tutto il resto che sarà, diverrà il nuovo oggi e comunque vada sarà sempre un bel regalo, per questo si chiama “presente”!!!

Un po’ di sport.. per puro caso… (le nostre gare o qualcosa di simile…)

Io e Cassandra non siamo agonisti ,lo ripetiamo sempre. Non sappiamo neanche come abbiamo fatto a finire la Volterra trail a marzo, ma immagino che l’influenza psicologica abbia giocato in modo favorevole per l’esito ottenuto. L’atmosfera toscana era amichevole e solidale e ci ha dato, ogni km, un sorriso e la carica per concludere il trail. Abbiamo conosciuto persone fantastiche che hanno tifato per noi e da allora, ogni giorno sulla nostra pagina fb non risparmiano un commento simpatico ad ogni nostro post.

In una cosa siamo bravissimi, pedalare da un bar all’altro! Questa è la nostra forma di allenamento…

Eppure quest’anno ci siamo ritrovati a iscriverci a 4 manifestazioni, 3 trail e una granfondo. La volterra trail per curiosità e, una volta conclusa, ci siam fatti prendere la mano e abbiamo provato a giugno la Dolomiti trail, una forma curiosa, non vi è una data per una partenza collettiva, si parte quando si vuole al ritmo che si vuole. L’Importante è partire da un infopoint dove ti affidano una collana col bellissimo logo del ciclista, seguire la traccia e passare dai punti (rifugi) obbligatori dove viene affidata una perlina da aggiungere alla collana, a dimostrazione dell’avvenuto passaggio. Concluso l’anello si ottiene il premio ambito, una statua fatta artigianalmente, a dimostrazione della conclusa prova. Il tutto nella bellissima cornice della val Comelico.

Il gruppo con cui usciamo la domenica (Le Panare – VIVO Sport) è una allegra combriccola di matti che ha scoperto la mountain bike da pochi anni, ha deciso quest’anno di iscriversi alla prima gara per molti di loro, non sappiamo bene come, ma la scelta è ricaduta sulla sudtirol dolomiti superbike. La gara ha due percorsi, uno da 60 km, che è quello che abbiamo scelto anche noi, e l’altro da 113 scelto dai più temerari del gruppo.

Raggiungiamo Villabassa 2 giorni prima e ne approfittiamo per visitare il bellissimo lago di breis e camminare alle tre cime di Lavaredo, ma neanche il tempo di abituarci al paradiso che ci circonda che arriva la mattina della gara. Inutile dire che il tandem attira gli sguardi di tutti, nonostante stavolta non siamo l’unico tandem, ma ne sono presenti altri 2. Si parte e velocemente arriva la prima salita. I nostri compagni ci staccano subito e il nostro ritmo rallenta inesorabilmente, come sempre… Ma finisce velocemente e all’inizio della discesa non poteva mancare, come la nuvola di fantozzi, un qualche guaio… qualcosa provoca la caduta della catena di collegamento tra il movimento centrale mio e di Cassandra, bloccandoci e, di conseguenza, rallentando il passaggio di un campione che deve arrivare prima di 10 secondi rispetto l’amico del cuore e ci bestemmia dietro per averlo rallentato… povero frustrato… Comunque non è una posizione comoda per controllare quindi rimetto su la catena e ripartiamo senza verificare il problema. Tanto siamo in discesa e neanche 5 minuti dopo troviamo la strada bloccata per un passaggio “difficile” che come un imbuto blocca il passaggio dei tanti biker creando più traffico che in autostrada, stiamo fermi quasi 10 minuti in attesa di passare questo punto che in realtà si rivela semplice se non fosse così pieno di persone. Finalmente arriviamo al primo ristoro dove raggiungiamo alcuni nostri compagni di squadra. Senza perder tempo Cassie va al ristoro e io verifico il danno, si è spanata una delle viti che tiene ferma l’eccentrica che, naturalmente, si sposta e permette troppo gioco alla catena, stringo la seconda un po’ di più sperando regga… non possiamo fare altro per ora… mentre riparavo il danno i compagni sono ripartiti e quindi siamo di nuovo io e Cassandra contro tutti. Inizia una parte particolarmente pianeggiante e riusciamo a prendere un buon ritmo, poco prima del ristoro successivo riusciamo a raggiungere i nostri soci e da lì proseguiamo assieme verso la seconda salita. Abbiamo un buon ritmo e riusciamo a recuperare un po’ di posizioni. Ma è alla discesa che diamo il meglio di noi. Mentre Cassie inizia a pregare, butto giù il tandem per questa comoda discesa a velocità vertiginose, penso che alcuni biker abbiano appeso la bici al chiodo dopo esser stati sorpassati dal tandem con tanta sfrontatezza, ma il sentiero è comodo e per la prima volta il freno posteriore non cede subito. Quando finisce la discesa continuiamo a tenere il ritmo alto, ormai mancano pochi chilometri al traguardo e possiamo permetterci di sfogare un po’ più di energie. Non ci siamo accorti di come abbiamo concluso velocemente la gara. Al traguardo festeggiamo con tutti gli amici e aspettiamo i ragazzi della lunga, col pensiero che quasi quasi il prossimo anno potremmo provarla anche noi. Quando arrivano scopriamo che il padre di Cassandra ha fatto quasi tutti i 113 km senza il cambio posteriore… quindi praticamente ha pedalato con una monomarcia… Potenza allo stato puro!

Il mondo agonistico delle granfondo non fa breccia nel nostro cuore, ma se serve per stare assieme ai nostri amici, beh allora ci metteremo in gioco nuovamente volentieri in questo campo e poi è stata l’occasione di conoscere gli altri equipaggi tandem.

Ma questo scritto è l’occasione per ringraziare chi ogni giorno è vicino a noi, alle nostre avventure e al nostro progetto, per cui:

Grazie Mauro Iolli,

Grazie Gianni Giammarrusti,

Grazie Gigi “Turbo” Poggioli,

Grazie Mariarosa Calamari,

Grazie Sandro Chiaravallotti,

Grazie Sandro Segalini,

Grazie Lorenzo Inge,

Grazie Marco Corbellini,

Grazie Mauro Mereu.

GRAZIE PANARE!!!

E soprattutto… Ciao Roberto!

Purtroppo , nonostante l’esperienza a inizio Luglio alla dolomiti superbike, il mese passa con troppi impegni e praticamente zero allenamento che ci fanno arrivare alla data della TRACK 6000 completamente impreparati. Per di più sbaglio completamente strategia e carico troppo il tandem con tenda e attrezzatura per la notte. Cassandra non si sente pronta, ma si mette in gioco ugualmente. Partiamo, ma la prima salita ci giustizia immediatamente. Insistiamo, ci fermiamo una volta, ripartiamo, una seconda, mangiamo e ripartiamo e inesorabilmente.. una terza. Abbiamo appena percorso 20 chilometri, e nonostante Cassandra non voglia darmi una delusione, con calma capiamo che non ci stiamo divertendo affatto e che, quindi, non vale la pena. Se non sorridi nel fare una cosa, non farla… non vale la pena…

Torniamo in paese, buchiamo (e Cassie ne approfitta per fare un pisolino) , pranziamo alla grande e ci prepariamo alla salita che ci riporti all’auto. Anche in questa siamo costretti a rifermarci un paio di volte. Cassandra riesce anche a fare un altro pisolino… poi,finalmente… smontiamo tutto, carichiamo e torniamo a casa… dove ci aspetta un temporale e un’ottima pizza… Il giorno dopo scopriamo che alcuni partecipanti avevano dato per scontato il nostro ritiro, il fuoco del riscatto si infiamma nei nostri animi e siamo già in sella ad allenarci sperando di incontrarli alla RE-Trail!!!

La donazione dei TANDEM VOLANTI 7 e 8

Chiediamo scusa a tutti voi se è da Aprile che non vi aggiorniamo tramite il blog, ma sono stati davvero mesi di fuoco. Eccone un pezzo. Uno dei momenti più sentiti di questa grande avventura, Buona lettura:

 

Il passaparola è un’arma potente e incontrollabile.

Può essere un fiume di parole benevolo che porta acqua dove serve o una piena incontrollabile che distrugge tutto. Coi tempi che corrono, grazie ai nuovi strumenti di divulgazione, è pieno di esempi positivi e negativi.

Nel nostro caso e un torrente buono che scorre tra la gente e disseta i campi di generosità in modo inaspettato.

Mi chiamano persone che conosco per chiedere se possono dare il mio numero ad altre persone che a loro volta danno il mio numero ad altre persone ancora che, chissà in quale modo, hanno saputo del nostro progetto e non sanno come contattarci. Ci pare incredibile come nonostante tutta la tecnologia e i mezzi di comunicazione, sia ancora l’uomo il principale elemento di trasmissione. Più che l’uomo, la parte più bella dell’essere umano: “la volontà” di cercare un contatto.

E’ così, insomma, che finalmente due persone straordinarie riescono a chiamarci.

Paola e Ambrogio.

Vivono ad appena 7 chilometri da noi, lavorano a poche centinaia di metri dall’ambulatorio di Cassandra.. eppure ci son voluti giorni per sentirci.. strani fenomeni della globalizzazione che t fanno apprezzare ancor di più la voglia di superare gli ostacoli pur di essere utili.

All’anniversario del loro matrimonio i loro amici hanno donato un tandem Cinelli Dos Rats. Davvero un bel tandem!! Da soli il progetto non potrebbe permetterselo! E’ leggerissimo, al pari del nostro ASAN ed è praticamente nuovo! Ed è per il progetto!!! Siamo increduli! Paola e Umberto sono straordinari, con semplicità, senza alcun dubbio, ci mostrano il tandem, ci danno il tempo di organizzarci e ci salutano vedendoci andar via in sella al loro tandem. Un’unica promessa, che non vada troppo lontano se possiamo.

E’ così che il tandem volante n.7 entra nel nostro progetto!

Ma la magia del passaparola non si esaurisce qui. Tramite facebook il nome del tandem volante arriva lontano, ma soprattutto gira nel mondo del ciclismo dove ci permette di conoscere non una persona, ma una famiglia straordinaria. I Nordio! William è guida mountain bike e lavora principalmente nelle zone del delta del Po, ha parlato di noi alla sorella, Rossella, sposata con Renzo. Inutile dire che Rossella e Renzo sono una coppia fantastica. Lui non vedente, curioso di tutto ciò che lo circonda, una fonte inesauribile di dialoghi e opinioni e informazioni e voglia di sapere. Lei la grande donna che sta sempre al fianco di un grande uomo e che qualche anno indietro aveva pensato di usare il tandem per ampliare le possibilità delle cose da fare assieme. Ma le forze fisiche non sempre ci permettono di fare ciò che il cuore e la testa vorrebbe. Beh.. in poche parole.. hanno un tandem che non usano più e vogliono donarlo alla nostra causa. Sono nel Padovano e noi dobbiamo andare in zona per partecipare sul palco di BAM (bicycle adventure meeting) a Rocca di Noale, ne approfittiamo per fare due cose in una.

Conosciamo Rossella e Renzo che non solo ci donano quello che diventa il tandem volante numero 8, ma ci offrono anche il pranzo…

Andiamo al BAM dove aspettiamo tanto e al freddo per parlare a malapena 10 minuti interrotti da domande “leggere” da parte dello speaker, ma abbiamo una grande e bella opportunità.

Non solo nella stessa giornata conosciamo Lella e Renzo, riceviamo un tandem e parliamo sul palco di BAM, ma conosciamo anche Paola Piacentini e Giorgia Battocchio, le voci del programma di radio popolare: “cosa ne bici”. Che ci daranno l’occasione di parlare ben due volte ai loro microfoni e allargare ancor di più gli spazi del nostro sogno.

Ma c’è un particolare in comune con Paola e Ambrogio e Rossella e Renzo. Loro non lo sanno, ma entrambe le coppie ci hanno detto una frase che ci si è scolpita nell’anima:

il vostro progetto… scuote gli animi”

E’ DIVENTATO IL NOSTRO MOTTO! IL NOSTRO SCOPO! TUTTI ASSIEME POSSIAMO SMUOVERE GLI ANIMI CHE SI STANNO ASSOPENDO DAVANTI LO SCHERMO CHE VI PERMETTE DI LEGGERE QUESTO TESTO!

Se si vuole, qualcosa nella nostra piccola porzione di mondo, possiamo cambiarla. A noi è bastato alzarci e pedalare, tutto il resto è venuto da se!

Siamo arrivati quindi ad avere 2 tandem, il 7° e 8° tandem da quando il progetto ha preso il via. E ancora non sappiamo a chi donarli.. è importante scegliere il gruppo di persone giuste. Non vogliamo correre il rischio vengano messi dentro un garage a prendere polvere. Chiediamo aiuto a una nostra conoscenza, Mariagrazia di Oltrel’Autismo, l’associazione che ha ricevuto i tandem 5 e 6 pochi mesi prima.

Ci chiede di pazientare qualche giorno prima di darci una risposta, poi ci da un contatto. A nostra volta aspettiamo qualche giorno a noi utili per raccogliere informazioni che ci confermino il possibile buon esito della donazione. Ed è allora che avviene uno dei momenti del progetto in cui il tempo si ferma. Componiamo il numero telefonico di Lucia dell’associazione AS.SO.FA di Piacenza, si occupa di ragazzi con diverse problematiche, principalmente affetti da autismo o da sindrome di down. Quando gli diciamo chi siamo e cosa vorremmo fare sentiamo la voce rotta per l’emozione dall’altra parte del telefono. E’ così che i prossimi due tandem vanno verso il loro destino. A inizio giugno l’associazione ha organizzato una festa di inizio estate, quale miglior occasione per la donazione dove conosceremo tutti i ragazzi che sono seguiti dall’associazione e vedremo tutti i progetti che eseguono assieme.

Arriviamo che Lucia sta premiando tutti i ragazzi nei progetti che hanno svolto e l’impegno che hanno profuso nell’anno. Sono tutti allegri e schiuma e bolle di sapone volano in aria lanciati da un cannone artigianale e rifornito dai ragazzi stessi, chi si trova davanti il palco è in prima linea di fuoco e le risate non mancano. E naturalmente non manca il fuoco incrociato quando “saliamo sul palco” per portare i due tandem. Troviamo amici già conosciuti come Luca, il figlio di Mariagrazia, l’energico ragazzo che sta facendo spendere più in freni che in copertoni coi loro tandem, e Alberto Carenzi che è stato nostro passeggero sulle carrozzine per la maratona di Piacenza (ma questa è un’altra storia). Il tempo di due foto, un breve discorso, i ringraziamenti delle autorità presenti alla festa dell’associazione e i tandem iniziano a “volare” da soli… I ragazzi prendono i tandem autonomamente e girano per il prato della struttura. Vederli sorridere e pedalare assieme ci fa venire la pelle d’oca per la gioia. Non avevamo mai pensato ad un utilizzo autonomo e vedere che la cosa funziona ci riempie il cuore.

Mentre i tandem girano assieme ai ragazzi, Lucia ci fa vedere la loro struttura. E’ bellissima e molto grande. Frutto di donazioni varie. Offre un tetto ai ragazzi che ci vivono e ad alcune delle loro famiglie. Permette di svolgere attività come la cucina tutti assieme, la creazione artigianale di prodotti di legno, la composizione e stampa di un loro giornalino mensile, fare teatro e la gestione di un orto e le attività all’aperto. Vedere che tutto questo viene gestito 24 ore su 24 da circa una 40 di volontari che impegnano tutte le loro energie per i ragazzi che seguono ci fa sentire minuscoli. Pensavamo di fare tanto per gli altri col nostro piccolo progetto, invece davanti a questi ragazzi non siamo che una briciola al loro cospetto. Ci scendono le lacrime dall’emozione e abbiamo scritto solo una piccola parte di tutto quello che fanno.

Insomma, capiamo che i tandem sono in buone mani!!!

Lucia è una persona straordinaria piena di energia.

Ci abbracciamo nel salutarci e ci promette che i tandem nei giorni successivi saliranno in montagna assieme ai ragazzi, dove passeranno l’estate. Per fortuna i tandem sono in ottimo stato e sappiamo reggeranno questa scalmanata squadra!

Io e Cassandra torniamo a piedi verso l’auto, siamo silenziosi. Entrambe immersi nei nostri pensieri. Quello che abbiamo visto e vissuto oggi inverte la direzione di quello che è diventato il nostro motto. Sono i nostri animi a essere smossi oggi da quando abbiamo visto i ragazzi sorridere e pedalare assieme. Curiosi e indipendenti, ma soprattutto… insieme!!!