Dubai

Dubai è esattamente come te la aspetti: sabbiosa e caldissima.
E’, per l’esattezza, una metropoli costruita sul deserto.

A Dubai nessuno va a piedi, mai. Tutto ha l’aria condizionata: case, metro, persino la fermata dell’autobus!
Prima lingua parlata: inglese. Seconda: hindi. Terza: arabo

Un bel cambiamento dall’Iran, dove la moto più grande è un 125cc… qui la macchina che consuma meno usa 30 litri per 100km e il computer di bordo indica sempre la posizione della Mecca (visto coi nostri occhi)!
Ma noi ci sappiamo adattare, noi andiamo in giro con Martin e il suo SUV Mercedes AMD biturbo… [ Video 1, 2 ]


La prima cosa che abbiamo fatto a Dubai? Appena scesi dalla barca – che batteva bandiera iraniana – Thomas con gesto plateale mi ha tolto il velo. Non che Dubai non sia uno stato musulmano, ma qua il velo non viene imposto a chi musulmano non è, ci sono persino delle spiagge libere. Il mare azzurro e caldino chiamava, noi non potevamo non rispondere! [ Video ]
A Dubai siamo stati accolti benissimo: la comunità di bikers indiani emigrata negli Emirati ci ha dato ben più che una mano nel risolvere tutti i problemi che la moto aveva accumulato dalla Grecia a qua: catena stirata dagli off road Georgiani (ma decidiamo di cambiarla in India…), gomma anteriore sciolta dalle bollenti strade Iraniane, cuscinetti dello sterzo che se aspettavamo ancora un pò la moto andava solo diritta… e svariati altri lavoretti di routine.
Tutti questi lavori Thomas ha avuto l’opportunità di farli nella super fornita officina della Royal Enfield Dubai, con aria condizionata ed esperto meccanico a disposizione.

Il video è il time-lapse del totale smantellamento dell’avantreno per sostituire i cuscinetti dello sterzo… peccato che di cuscinetti la Honda ne ha consegnato solo uno!

Per questo motivo siamo finiti su Gulf News con il titolo: “Italian Utopia hunters in Dubai by accident”! [ link ]

Grazie al nostro ospite Indiano, Martin, abbiamo avuto incredibili dritte su come affrontare il giro dell’Himalaya fino a raggiungere la più alta strada carrozzabile al mondo (non vediamo l’ora!!) e abbiamo anche conosciuto Farooq che presto partirà per un viaggio su di una Triumph Tiger che lo porterà da Dubai a Londra per far conoscere al mondo i problemi dei bambini Egiziani.
Siamo stati contentissimi di vivere una pre-esperienza indiana a Dubai, ci ha fatto venire ancora più voglia di andare in India!!

Ah, perchè siamo andati a Dubai vi chiederete?
Non solo per trovare ricambi per la moto, una lavatrice e mangiare da Subway, ma soprattutto perchè il nostro visto Pakistano, che già era stato tanto difficile da ottenere, è un visto restrittivo valido solo per le aree del nord e non per attraversare il Balochistan (la regione del Pakistan che confina con Iran e Afghanistan, considerata estremamente pericolosa, sopratutto per gli stranieri). Per questo motivo abbiamo dovuto impacchettare la moto dentro a svariati strati di domopak, imbarcarla su un aereo (non accettata come bagaglio a mano) e volare a Islamabad.

Agatik