« Durante un banchetto gli gettarono degli ossi, come a un cane. Diogene, andandosene, pisciò loro addosso, come un cane. » | |
(Diogene Laerzio, Vite dei Filosofi,VI,46)
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Sinop è la città natale di Diogene e gli attuali abitanti, se non suoi discendenti diretti, sono sicuramente suoi discendenti spirituali. Non intendo dire nè che vivono in botti, nè che cagano in giro per strada, semplicemente non è che sono proprio a postissimo…
Del resto visto da un punto di vista più razionale, altro che filosofo: Diogene era matto come un cavallo!
A Sinop abbiamo aspettato che passasse una perturbazione che sembrava interessare tutta la Turchia tranne quella minipenisola.
Siamo stati 3 giorni in un campeggio deserto dove abbiamo pagato un giorno la metà di quello che ci chiedevano e per gli altri due abbiamo convinto il vecchietto guardiano a farci restare dicendogli “Noi bekci” [“Noi guardiani”]. Si è lasciato convincere facilmente.
Per il resto l’unico essere vivente con un’espressione vagamente viva e intelligente che abbiamo incontrato è stato questa mucca che se la vagava per la città sfoggiando orgogliosa la sua collana di perline rosa e blu. Lei e un cane bianco e zoppo che si è messo a piangere quando ce ne siamo andati: eh si, resterai solo piccolino…
« Durante un banchetto gli gettarono degli ossi, come a un cane. Diogene, andandosene, pisciò loro addosso, come un cane. » | |
(Diogene Laerzio, Vite dei Filosofi,VI,46)
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Sinop è la città natale di Diogene e gli attuali abitanti, se non suoi discendenti diretti, sono sicuramente suoi discendenti spirituali. Non intendo dire nè che vivono in botti, nè che cagano in giro per strada, semplicemente non è che sono proprio a postissimo…
Del resto visto da un punto di vista più razionale, altro che filosofo: Diogene era matto come un cavallo!
A Sinop abbiamo aspettato che passasse una perturbazione che sembrava interessare tutta la Turchia tranne quella minipenisola.
Siamo stati 3 giorni in un campeggio deserto dove abbiamo pagato un giorno la metà di quello che ci chiedevano e per gli altri due abbiamo convinto il vecchietto guardiano a farci restare dicendogli “Noi bekci” [“Noi guardiani”]. Si è lasciato convincere facilmente.
Per il resto l’unico essere vivente con un’espressione vagamente viva e intelligente che abbiamo incontrato è stato questa mucca che se la vagava per la città sfoggiando orgogliosa la sua collana di perline rosa e blu. Lei e un cane bianco e zoppo che si è messo a piangere quando ce ne siamo andati: eh si, resterai solo piccolino…