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Non è facile scrivere il “post Zero”.

Inebetita davanti allo schermo a chiedersi come dire cosa proprio quando l’orologio della cucina avanti di 10 minuti dice che 10 minuti fa avrei dovrei essere da un’altra parte.

Risolviamola così:

[Flusso di Coscienza]

La mia moto è blu.

Insisto a dire che è mia perchè se non lo fosse non starei partendo sulla moto di qualcun altro. (Tu partiresti per un giro del mondo cavalcando il cavallo di Gianni? Ecco. Io no.)

Non è facile fare diventare una stanza grande quanto due valige. Bisogna buttare, regalare, scartare, ripescare tantissimi oggetti e ridurre tutto ciò che a prima vista viene catalogato con “pratico”. Alla fine di tutta questa operazione quei babbarazzi minimalisti che predicano di ridurre i propri possedimenti fino ad avere solo 100 cose mi faranno una pippa.

Cose che non posso portare con me (a meno che, chissà, gli trovi un minuscolo posticino..):

La pasta madre

Macchina da cucire

nè il gatto Oh!, nè la gatta Ué

la Scatola Bianca

Non penso che decidere di fare il giro del mondo sia qualcosa di assolutamente incredibile. Penso soltanto che noi abbiamo deciso una data, e tu ancora no. Tutto lì.

Guai a chi dice che il mio ruolo in questa impresa è insignificante. Io zavorro la moto.

 

[Per chi ancora non lo sa. Agata e Thomas hanno deciso di prendere una moto e farci il giro del mondo a cavalcioni. La presecelta è una Honda Transalp del 1991. Blu. La chiameranno Serena per la tranquillità e nonchalance con cui li ha ripetutamente lasciato a piedi durante la Prova Generale. Partenza prevista luglio. Non c’è un giorno, un mese è più che sufficiente.]

Agatik