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[:it]India: Estendere il Carnet de Passage[:en]India: Extend the Carnet de Passage

Siccome spesso saltello in giro in qua e in là senza rendermi davvero conto che il mondo vero è brutto e anche un po’ grigio, non ero decisamente pronta alla Missione che ci attendeva in India: estendere ilBecause often I jump here and there without realizing that the “real” world is mean and also a bit gray, I was definitely not ready for the Mission that was waiting for us in India: to extend the Carnet de Passage!


Premessa:Preamble:

La validità del Carnet è solitamente di un anno, ma se si è impossibilitati a tornare in Italia per farne uno nuovo o per casi rari ed estremi (come il nostro per l’appunto!) si può chiedere all’Automobile Club del paese in cui ci si trova di estendere il documento per altri 6 mesi.
Dovrebbe essere tutto fattibile e anche piuttosto semplice (pare), ma per non saper ne leggere ne scrivere, quando eravamo ancora in Pakistan avevo mandato qualche mail per chiedere chiarimenti e informazioni.
Prima ho scritto all’ufficio centrale dell’Automobile Association of Upper India (AAUI) che si trova a Mumbai, poi analizzando meglio la cartina indiana ci siamo accorti che non saremmo mai arrivati a Mumbai prima della scadenza del Carnet, per cui ripieghiamo sull’ufficio di Delhi.The validity of the Carnet is usually of one year, but if you are unable to go back to your own country to get a new one or for rare and extreme cases (like ours!) it’s possible to ask to the Automobile Association of the country where you are at the moment an extension up to 6 months.
It should be easy to extend the document, but to be sure, when we were still in Pakistan, I wrote some emails to ask information.
First I wrote to the Head Office of the Automobile Association of Upper India (AAUI) which is in Mumbai, then, having a closer look to the map of India, we realized it was impossible to reach Mumbai before the expiry date of the Carnet, for this reason we chose to go to the office in Delhi.

Scrivo svariate mail, ma ovviamente non ricevo nessuna risposta.


La Missione ha Inizio (Amritsar):
Decidiamo di andare a chiedere maggiori informazioni sulla procedura agli uffici AAUI di Amritsar. Cerchiamo l’indirizzo su internet e faticosamente troviamo la via e il numero civico.
All’ultimo piano di un edificio al limite dell’agibilità si intravede una scritta “AAUI” scrostata e impolverata. “Mannaggia, hanno traslocato, scopriamo dove si sono spostati” dico io. “Ma guarda che quello è l’ufficio di sicuro” dice Thomas. Poco convinta, mi faccio trascinare su per una strettissima e contortissima scaletta che termina contro una porta che, una volta aperta, ci catapulta direttamente negli anni ’50.
Attraverso le grandi finestre impolverate che vedevamo dal basso, filtra poca luce grigia che non riuscendo a illuminare l’intera stanza ha il solo effetto di rendere visibile il pulviscolo che aleggia nell’aria. Dietro a tre enormi scrivanie di legno massello ci guardano curiosi gli impiegati dell’AAUI di Amritsar. Nell’ordine da destra a sinistra: un anziano Sikh con la barba lunghissima e il turbante giallo che sonnecchia con la testa appoggiata su una pila di riviste, 2 signore che prima ci guardano incuriosite e subito dopo ricominciano la loro fitta conversazione inframezzata da “Oooh” e risatine e un signore che intuiamo essere il Direttore della Filiale. Ovviamente nessuno sa di cosa stiamo parlando quando gli spieghiamo faccende di “e-mail” e “Carnet de Passage”. Ci guardiamo intorno: le scrivanie sbrilluccicano e sono coperte di fogli e riviste, ma di computer neanche l’ombra. Iniziamo a darci delle risposte…

Gentilmente però il Direttore compone il numero dell’AAUI di Delhi e mi mette velocemente il telefono in mano.
Al telefono parlo con il Segretario Generale a cui racconto tutti i miei bla bla bla fino a che lui mi interrompe e mi dice “Eh no, il rinnovo del Carnet si può fare solo a Mumbai…”, io gli rispondo un po’ stizzita “Si, ma se mi aveste risposto alle 4 o 5 mail che vi ho mandato per informarmi di questa cosa….”
“Ah no, aspetta aspetta” mi interrompe lui “Come ti chiami?”
“Agata…”
“Ah! Scusa scusa, allora si, per te possiamo fare l’estensione. Vieni lunedì.”
“… ?? …”
I wrote more than one email, but I didn’t receive any reply.


The Mission has started (Amritsar):
We decide to go ask for more information on the procedure to the AAUI office in Amritsar. I took down the address on the web and with great effort we find the street and the number. At the last floor of an extremely old building a sign “AAUI” it’s barely visible, covered with dust and half scraped down. “Damn, they moved, let’s find out where is the new office” I say. “Look. That is the office for sure” replies Thomas. Not fully convinced, Thomas drags me up a narrow and twisted staircase that ends against a door that, once opened, launch us directly to the 50es. Through the wide and dusty windows that we could see from down, filters a dim gray light not able to enlighten the whole room, but only to emphasize the motionless dust in midair. Behind three huge wooden desks the employees of the AAUI office of Amritsar look at us curiously. In order, from the right to the left, an old Sikh with a super long beard and a yellow turban that dozes with his head leaning on a pile of magazines, two ladies that at first look at us inquisitively and right after turn back to their conversation scattered with “Oooh” and sniggering and one man that we guess could be the Director of the Branch. Obviously nobody knows what I’m talking about when we start explaining stories of “e-mails” and “Carnet de Passage”. I give a quick look around: the desks are shiny and covered with papers and magazines, but computers not even one. We start to give ourselves some answers…
Kindly the Director dial the number of Delhi’s AAUI office and quickly put the phone in my hand. Over the phone I speak to the General Secretary to whom I tell all my bla bla bla until when he stops me and say “Eh no, the renew of the Carnet de Passage can be done only in Mumbai…”, I reply a bit peevish “Ok, but if you replied to the 4 or 5 e-mails I’ve sent you, to inform me of this…”
“Ah no, wait wait..” he stops me again “What’s your name?”
“Agata…”
“Ah! Sorry sorry, then yes, for you we can do the extension. Come on monday.”
“…??…”

La Missione continua (New Delhi):The Mission goes on (New Delhi):
Amritsar-Delhi saranno poco più di 500km e noi eravamo convinti di poterli fare in giornata. Rido.
Ci abbiamo messo 2 giorni pieni di viaggio. Anzi no.
Siamo arrivati in un lago di sudore fino a Chandigar e poi abbiamo deciso che era folle andare e tornare da Delhi in moto considerando che i pullman costano indicativamente un decimo e in più non guidiamo noi (ma dei folli guidatori di pullman indiani….). Abbiamo quindi parcheggiato la nostra moto a fianco ad un nuovissimo BMW GS appena importato dalla Germania da un amico e siamo corsi a prendere il primo pullman locale senza aria condizionata e senza la porta davanti che partiva per Delhi.

Dopo aver finalmente trovato l’ufficio giusto, nella via giusta, nel quartiere giusto…

[perchè sembra facile, ma in India scrivono gli indirizzi all’incontrario per esempio: 20, Via Confalonieri, Quartiere Isola, Milano, Italia. E fino a lì tutto bene. Succede però che se tu dai in mano l’indirizzo a un qualunque guidatore di risciò lui leggerà “20! Lo so dov’è! Andiamo” e ti porta in un posto a caso al numero 20. Bisogna quindi sempre assicurarsi che leggano tutto l’indirizzo. Ovviamente più vanno avanti a leggere dell’indirizzo che gli dai, meno probabilità ci sono che sappiano dove si trova quel posto…]


Amritsar-Delhi are more or less 500km and we thought we could do them in one day. I’m laughing.
It took us 2 full days. Actually no.
We arrived sweating like pigs in Chandigar where we decided it was completely nuts to go to Delhi and come back right away by motorbike when the bus costs one tenth and we are not driving (but some crazy Indian bus drivers…).
We then decided to park the bike next to a brand new BMW GS just imported from Germany from a friend and to take the first local bus leaving to Delhi (without air conditioning and front door).

After finally finding the right office, in the right street, in the right neighborhood…

[because it seems easy, but it’s not. In India they write the address reversed, for example: 20, Bleecker Street, Greenwich Village, New York, USA. And so far so good. It happens also that you give the address to a Tuk Tuk driver and he starts reading “20! I know where it is! Let’s go” and he brings you in a random road at the number 20. So you always have to make sure that they read the complete address. Obviously the more they read the address you have given, the less probability there are that they know where that place is…]

…ci sediamo di fronte alla scrivania del Segretario Generale. Lui tira fuori un fascicolo a nome “Thomas Ferrari”. Ma come? Non ci siamo ancora mai incontrati, cosa c’è dentro? Pare che dentro ci siano la risposte alle nostre mail (le mail di cui sopra a cui io non ho mai ricevuto risposta…).

Urge illustrare la procedura dell’AAUI di Delhi per rispondere alle mail. Al contrario dell’ufficio di Amritsar che non ha computer in dotazione, l’ufficio di Delhi ne ha ben uno, che viene utilizzato nel seguente modo:

  1. Ogni mattina vengono stampate tutte le nuove mail.
  2. Il Segretario Generale le legge e detta la risposta (essendo l’inglese la lingua ufficiale, quasi tutte le mail vengono scritte in inglese) alla sua dattilografa (che non parla inglese) che prende appunti.
  3. La dattilografa batte la risposta alle mail con la macchina da scrivere.
  4. La bozza scritta a macchina viene portata al Segretario Generale che ne corregge gli eventuali errori di grammatica (ricordiamo che la dattilografa non parla inglese…).
  5. La dattilografa ri-batte la mail con la macchina da scrivere.
  6. Il Segretario Generale ri controlla la bozza e ne appone firma e timbro.
  7. La dattilografa batte finalmente la mail al computer e la invia.

(ovviamente tutte le mail ricevute e le relative risposte vengono conservate in appositi fascicoli cartacei).
…we are finally sitting in front of the General Secretary. He takes out a file named “Thomas Ferrari”. How is it possible? We never met before, what’s inside? It looks like inside there are all the replies to our e-mails (the above mentioned mails that never received a reply…).

It is now necessary to explain the Delhi’s AAUI procedure to answer to their emails. At the contrary of the Amritsar’s office that is not equipped with a computer, in Delhi they have one, that is being used in the following way:

  1. Every morning all the new emails are printed.
  2. The General Secretary reads them and dictates the reply (being English the official language, most of the emails are written in English) to his typist (who doesn’t speak English) that takes notes.
  3. The typist types the reply to the emails on the typewriter.
  4. The typewritten draft is brought to the General Secretary that corrects the mistakes with a red pen (we must remember that the typist doesn’t speak English…).
  5. The typist types again the mail with the typewriter.
  6. The General Secretary checks again the draft then signs it and put his stamp.
  7. The typist finally types the email on the computer and sends it.

(apparently all the emails and the subsequent replies are kept in specific papery files).

Noi nel frattempo siamo ancora seduti di fronte al Segretario Generale, che dopo aver sbrigato tutte le faccende che doveva sbrigare quel giorno in ufficio, firmato e timbrato un sacco di fogli, fatto telefonate e chi più ne ha più ne metta (con noi lì davanti, sempre in attesa)… beh, a quel punto inizia a riordinare la scrivania. Riordina le varie carte in mazzetti ordinati, sceglie cosa mangiare dal menù d’asporto di un ristorante, sposta la palla soprammobile (quelle con dentro la neve che cade se le agiti..) da un lato all’altro della scrivania….. (e noi sempre lì davanti, sempre in attesa).In the meanwhile we are still waiting in front of the General Secretary, whom after finishing all his tasks that needed to finish that day in the office, signing and stamping a lot of papers, making a lot of phone calls and a lot more (we are still there, sitting in front of him, waiting)… well, at that point he starts to tide up his desk. He puts all the papers in clean stacks, chooses what to eat from the take away menu of a restaurant, moves his knick knack balls (the ones that if you shake them, it looks like it’s snowing…) from one side to the other of the desk… (and we are still sitting there, waiting).

“Scusi, mi dispiace disturbarla, ma pensa sia possibile estendere il Carnet de Passage?” gli chiedo.
E lui sbotta: “Pensi non sia possibile? Perchè pensi che non sia possibile? Cosa te lo fa credere?” e se ne va borbottando.

Morale della favola. Erano davvero in grado di farlo.
Ci hanno messo 5 giorni, il rinnovo è stato battuto a macchina (cancellato con la gomma dalla parte blu e poi ricorretto), ma sopratutto è stato validato da una quantità di timbri fuori dal normale.
Ogni volta che c’era scritto la vecchia data di validità è stato prima messo un timbro con la nuova data di validità, a fianco al timbro è stata messa la firma del Segretario Generale, a fianco alla firma un timbro dell’AAUI e a fianco al timbro un timbrino ancora più piccolo. La vecchia data era scritta 3 volte a pagina e le pagine sono più o meno una ventina….
“Sorry to disturb you, but do you think it’s going to be possible to extend the Carnet the Passage?” I ask him.
And he blurts out: “You think it’s not possible? Why do you think it’s not possible? What makes you think that?” and he goes away grumbling.

End of the story, they really knew how to do it.
It took them 5 days, the renewal was typewritten (erased with the blue side of the rubber and than typewritten again), but especially it has been validated from an amount of stamps beyond normality.
Each time the previous expire date was written, first a stamp with the new expire date was added, then the sign of the General Secretary, next to it a AAUI stamp, and next to it a super small stamp. The old date was written 3 times for each page and the pages are more than 20…



Costo del rinnovo per 6 mesi – 1500R (poco più di 20 euro).
Costo di un Carnet nuovo all’ACI – 150€.Price of the renewal for 6 months – 1500R (about 20 euro).
Price of a new Carnet from the Italian Automobile Association – 150€.

Agatik

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  1. Merely a smiling visitor here to share the adore , btw outstanding style. Audacity, more audacity and always audacity. by Georges Jacques Danton. dabgeaccgdda

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